L’iPhone 6, dispositivo presentato da Apple appena qualche
giorno fa, è dotato di supporto NFC. La tecnologia NFC (Near Field Communication),
lo ricordiamo, consente di trasformare il
dispositivo mobile in uno strumento per effettuare transazioni contactless
(leggasi pagamenti elettronici), senza matter mano al portafoglio.
Evoluzione dell’RFID e di altre tecnologie similari, NFC consente una
comunicazione bidirezionale a corto raggio (massimo 10 centimetri): ciò
significa che basta avvicinare lo smartphone a un POS per effettuare un
pagamento senza estrarre carte di credito e senza digitare nulla.
Stando anche alle conferme che arrivano dal colosso di Cupertino, però, NFC su iPhone 6 è utilizzabile solo con Apple Pay:
si tratta di un passo falso nell’ottica della creazione di un
“borsellino elettronico” che possa essere utilizzato con tutti i servizi
che saranno via a via lanciati da qui a breve.
Portavoce
dell’azienda guidata da Tim Cook hanno infatti confermato che NFC è per
il momento legato a doppio filo ad Apple Pay, la nuova piattaforma per
l’elaborazione dei pagamenti in mobilità sviluppata dalla Mela.
Inoltre,
il supporto NFC integrato negli iPhone 6 non sarà quindi utilizzabile
per “accoppiare” dispositivi Bluetooth compatibili e non potrà essere
utilizzata per scambiarsi direttamente contatti, indirizzi web, foto e
così via. Un’informazione questa che non è stata molto gradita dagli sviluppatori che già pensavano di poter sfruttare la tecnologia NFC per i pagamenti dei propri servizi.
Non è detto, comunque, che l’azienda non possa cambiare
direzione nel prossimo futuro: nel caso della tecnologia Touch ID, ad
esempio, con il rilascio di iOS 8, Apple ha aperto le porte agli
sviluppatori di terze parti interessati ad interagire con il sensore di
impronte digitali.
Intanto, c’è chi vede con una certa preoccupazione l’ingresso di Apple nel sistema di pagamenti elettronici e mette le mani avanti. Il primo ed eclatante passo lo ha fatto PayPal, che ha comprato un’intera pagina del New York Times per pubblicare una pubblicità in cui, con una certa ironia, ricorda impicitamente che chi affida i soldi ad Apple li affida alla stessa azienda che si è lasciata carpire le foto dei propri utenti. E i nostri soldi, sottolinea PayPal, “dovrebbero essere più al sicuto dei nostri selfie“.