Con WebSphere Ibm vuol far creare app resistenti

Varato uno starter pack per battere la volubilità del mercato. Ci illustra la proposta Giancarlo Marino.

Con WebSphere Starter Pack Ibm raccoglie una serie di soluzioni per sviluppare velocemente app sicure e integrabili, adatte a qualsiasi sistema operativo mobile (iOs, Android, Blackberry), le propone al mercato in modalità servizio e addirittura condividendone il rischio imprenditoriale.

Come ci ha spiegato Giancarlo Marino, WebSphere Swg Leader di Ibm «quest’offerta è rivolta a business partners, aziende software e in generale alle comunità degli sviluppatori e degli studenti che hanno già implementato, o pensano soltanto di implementare soluzioni mobile che posseggano elementi distintivi di replicabilità, tali per cui possano essere configurate ed offerte attraverso una modalità a servizio».

Con la proposta, infatti, «sarà possibile beneficiare, in modalità SaaS, di Ibm Worklight, Cast Iron, Websphere application server ed MqSeries per la costruzione di soluzioni che supportino in modo omogeneo, e su tutti i principali sistemi operativi mobile, livelli di qualità e sicurezza adeguati agli standard richiesti dal mondo enterprise. Tutto questo attraverso una modalità contrattuale semplice che prevede la condivisione del rischio e del guadagno».

La proposta comporta capacità d’integrazione in scenari di cloud privati, pubblici e on premise, integrazione realizzata in giorni o settimane anziché in settimane o mesi, senza necessità di skill di sviluppo specializzato.

Il contesto d’offerta

Il mobile è un trend che ha rovesciato il paradigma di interazione tra utenti/clienti ed aziende. L’implementazione di questo paradigma è imperniata attorno al concetto di notifiche push.
Attraverso questo meccanismo le aziende e sono in grado di raggiungere direttamente gli utenti.

Ma, osserva Marino, il 90% delle app però viene disinstallata dopo il primo utilizzo e la vita media è di 75 secondi.

Quindi se si vuole che l’applicazione sopravviva sugli smarphone degli utenti si deve essere in grado di vincere le sfide tecnologiche che si nascondono dietro all’implementazione dei casi d’uso.

Il ruolo di Websphere starter pack, allora, è di essere la tecnologia che aiuta le aziende a sviluppare e soprattutto gestire delle app utili, usabili, affidabili, integrate, che offrono una user experience “pure mobile” e che si fa carico di tutte le complessità che si nascondono dietro a questo nuovo trend tecnologico.

Il ruolo di Worklight

Worklight è la piattaforma open per sviluppare, gestire e controllare le app mobile HTML5, ibride e native. Workligth supporta l’intero ciclo (sviluppo, test, gestione) di vita delle app, senza però porre vincoli di alcun genere. Se da un lato offre un supporto cross-platform per lo sviluppo di applicazioni ibride, dall’altro, attraverso il paradigma “bring your own tool” lascia la libertà di sviluppare le app attraverso gli strumenti nativi della piattaforma target.

Worklight consente lo sviluppo multipiattaforma basato su HTML5/CSS3/Javascript, per sviluppare l’app una sola volta e portarla su iOS, Android, WindowsPhone, Blackberry.
Tramite il paradigma degli Adapters, il Worklight server è in grado di fare da interfaccia tra le richieste dell’app e i servizi di backend con disaccoppiamento dei servizi di backend dal parco app; possibilità di implementare logica applicativa-server side, senza appesantire il codice dell’app; possibilità di fare autenticazione/autorizzazione degli utenti che utilizzano l’app, tramite interfacciamento diretto agli user-registries aziendale.

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