La società punta sulla fascia bassa del mercato cui intende fornire un pacchetto, chiamato Uny, con un’offerta di fonia, connettività Internet e la possibilità di fare e-commerce
Nel mirino di Albacom, importante operatore di Tlc per il mondo business, ora ci sono anche le Pmi e, soprattutto, il mercato Soho. Per questo, il carrier sta potenziando la rete indiretta, reclutando nuovi rivenditori di servizi in tutta Italia. “Questi mercati sono nuovi per Albacom – ha affermato Roberto Zuccolin, direttore marketing dell’operatore -, e sono quelli dove stiamo concentrando i maggiori sforzi. Tra le Pmi, che in Italia sono 180mila, abbiamo già 20mila clienti, mentre nel Soho, che per noi significa la fascia alta del “popolo” delle partite Iva, ne abbiamo 40mila. Operiamo con una rete di agenti che presidiano il territorio, realtà come Web agency o operatori di fonia. L’attività di reclutamento è partita a settembre ed è ancora in corso: l’obiettivo è una rete di 1.000 rivenditori, il doppio rispetto a quelli attuali”.
L’impegno è notevole anche sul fronte della formazione: nel periodo da settembre a dicembre del 2000, per esempio, la società ha effettuato 900 giornate di training.
L’offerta per il Soho prevede un pacchetto bundle (offerta Uny) che comprende fonia, connettività Internet e possibilità di fare e-commerce, con un punto di ingresso semplice e la possibilità di estensione fino all’Adsl. Per le Pmi è prevista un’offerta che permette di crescere dalla pura fonia fino a un bundle di fonia, connettività Internet, e-commerce e intranet.
“Si tratta di una intranet semplice da configurare – ha specificato Zuccolin -. In passato le Pmi hanno spesso avuto difficoltà d’accesso alle reti proprio per la loro complessità”.
Inoltre, sono disponibili i servizi di streaming Internet e di housing, che fanno perno sul data center di Roma. A questo se ne aggiungerà un altro a Milano nel corso dell’anno. Un’altra area in forte crescita è quella dei numeri verdi, un servizio per il quale oggi è applicabile la number portability, ovvero la possibilità di cambiare operatore senza modificare il numero. L’operatività dell’unbundling del local loop, che vede Albacom in prima linea, porterà alcune novità nell’offerta. In particolare, le proposte avranno anche una declinazione di unbundling e si potranno avere una serie di servizi voce (conferenza a tre o il trasferimento di chiamata) che in interconnessione con Telecom non possono essere forniti. La tecnologia scelta da Albacom è la voce su Adsl. “Per noi l’unbundling è un’opportunità estremamente importante – ha affermato Zuccolin -. Significa fornire servizi di connettività a elevata velocità con costi competitivi, oltre al fatto che consente di cambiare operatore, permettendo di abbassare le soglie d’ingresso della connettività “always on” nel mondo del Soho e delle Pmi, perché le offerte che mettono insieme fonia e Internet potrebbero avere condizioni molto interessanti. Ci sarà anche maggiore qualità, perché la quantità di banda fornita diventa più significativa: con Hdsl già oggi si può arrivare a 8 Mbps, una velocità comparabile alla fibra”.
Albacom (partecipata da Bt, Bnl, Eni e Mediaset) ha chiuso al 31 marzo l’anno fiscale con circa 900 miliardi di ricavi e 80mila clienti, a fronte di 667 miliardi e 60mila clienti dell’anno precedente. “Se si considera solo il perimetro business – ha commentato Zuccolin – forse riusciamo a essere più grandi di Infostrada mentre, in termini di quote di mercato, per la trasmissione dati a livello nazionale siamo secondi solo a Telecom Italia”.
Recentemente, Albacom ha concluso un accordo per l’espansione della propria infrastruttura proprietaria con BasicTel, una società delle Ferrovie dello Stato di cui ha acquisito la maggioranza. Nell’arco di un anno e mezzo l’operatore aumenterà di altri 4mila chilometri la rete a banda larga, che raggiungerà un’estensione di 7mila chilometri. Questo grazie alla posa di fibra ottica di ultima generazione lungo tutto l’elettrodotto Fs concesso in uso esclusivo a Basictel per 30 anni.