Computer Associates cambia metodo di contabilizzazione e modello di business, con la benedizione di Wall Street. In Italia grande impegno sulle Pmi.
Computer Associates si rilancia dopo i buoni risultati dell’anno fiscale 2001, chiuso la notte scorsa negli Usa.
Con un fatturato di 5,566 miliardi di dollari e un utile operativo per azione di 1,61 dollari, l’azienda ha superato la prova Wall Street dopo un anno burrascoso per tutto il settore e una revisione del metodo di contabilizzazione. Proprio quest’ultimo era l’aspetto “nuovo” del bilancio di quest’anno. Il cambiamento consiste nella registrazione delle entrate ripartita, per cui se anche viene stipuilato un contratto pluriennale, viene messo a bilancio mese per mese solo la rata realmente fatturata, mentre in precedenza veniva registrato immediatamente tutto il valore, attualizzando i canoni futuri. La modifica è stata apprezzata dagli analisti (in borsa il titolo è subito salito del 5%), soprattutto per i vantaggi in termin idi maggior facilità di previsione delle rendite. Ca, infatti, può oggi introdurre a bilancio un valore residuo che dà un’immediata e sicura percezione del fatturato futuro della società.
Ricalcolando il fatturato del 2000 con lo stesso metodo, Computer Associates ha registrato una crescita di circa il 5%, dai precedenti 5,256 miliardi di dollari.
L’onda del cambiamento, peraltro, ha interessato anche il modello di business dell’azienda, che, dopo aver cambiato logo, ha deciso di spostare la propria offerta anche verso le piccole e medie imprese. Dichiarando chiusa l’epoca delle grandi acquisizioni, il Ceo Sanjay Kumar ha focalizzato l’attenzione di Ca sull’integrazione delle piattaforme esistenti e sul posizionamento con una strategia 3×6, cioè 3 direzioni di sviluppo per 6 aree tematiche. Le direzioni di sviluppo sono quelle legate al concetto di gestione dell’eBusiness secondo la casa d’Islandia, che implica la gestione di processi, informazioni e infrastrutture. Con queste macro categorie si incrociano le aree tematiche che hanno visto la società protagonista e che vedranno i principali investimenti nell’immediato futuro: gestione dei sistemi informativi aziendali, sicurezza informatica, gestione dello storage, integrazione dei dati, sviluppo di programmi e trasformazione, portali e knowledge management, analisi predittiva e visualizzazione.
Alfonso Nobilio, dal primo di aprile country manager di Computer Associates in Italia, ha illustrato il nuovo corso di Computer Associates, sottolineando come sia importante per l’azienda puntare su nuovi mercati e, nello specifico, quello della piccola e media impresa. Questo, del resto, rappresenta il tessuto economico del nostro Paese e, oggi, pesa solo per il 10% sul fatturato di Ca in Italia. Fatturato che, per l’anno fiscale 2001 in chiusura al 30 giugno, è previsto assestarsi attorno ai 210 miliardi di lire, con una crescita del 5%, in linea con quella corporate.
Per approcciare le Pmi italiane, Ca intende puntare sia sui distributori sia su una quindicina di reseller a valore aggiunto distribuiti sul territorio, che sappiano valorizzare i prodotti della casa americana. Per facilitargli il compito, la società ha preparato e sta preparando versioni pacchettizzate “ridotte” delle proprie soluzioni. La riduzione consisterà, essenzialmente, in limiti di scalabilità. I prodotti per le Pmi, inoltre, sono più facili da gestire e avranno un prezzo fisso, a differenza delle versioni enterprise, le cui licenze varieranno in funzione delle infrastrutture.
Computer Associates ha compiuto notevoli sforzi sulla vendita indiretta, con un nuovo capo europeo. In Italia si sono avuti, in proporzione, i risultati migliori attraverso il canale indiretto e l’obiettivo è di arrivare a cubare il 30-35% del fatturato sulle piccole e medie imprese nel nostro Paese.