Il circuito di pagamento, licenziatario per l’Europa del marchio Mastercard, contrappone alla crescita di truffe nei pagamenti con carta di credito il proprio sistema Risk Explorer, che monitora il rischio di transazioni truccate. Il futuro va verso le carte con chip.
Si chiama Risk Explorer ed è un sistema innovativo per il controllo e la prevenzione delle frodi basato sulla tecnologia neurale. È questa la risposta di Europay International, il circuito di pagamento licenziatario per lEuropa del marchio Mastercard, alla crescita esponenziale del fenomeno delle frodi con carte di credito, che in Italia, nel 2000, ha raggiunto complessivamente il valore di 13 milioni di euro.
Studiato appositamente per il mercato del nostro Paese e gestito centralmente da Europay, Risk Explorer è in grado di monitorare e valutare leffettivo pericolo. "Analizzando loperazione sia da parte dellesercente che da quella del titolare – spiega Edoardo Baumgartner, responsabile Europay della gestione rischio e frodi per il Sud-Est Europa – il sistema è in grado di segnalare ai partner, in tempo reale attraverso unapplicazione intranet, le transazioni sospette prima che queste siano concluse. Gli istituti che sono in fase di adozione del sistema rappresentano circa il 70% del mercato complessivo delle carte di credito: Agos Itafinco, Banca Antonveneta, Banca Intesa/Setefi, Bnl, Banca Sella, CariVerona, Deutsche Bank, Findomestic e Servizi Interbancari.
Il progetto fa seguito a unindagine sullargomento, svolta dalla stessa Europay, da cui risulta che, lo scorso anno, le frodi su carta Mastercard hanno raggiunto i 2 milioni di euro, interessando oltre 20mila transazioni, per un totale di 3.300 carte coinvolte.
Secondo la società, il fenomeno è legato al furto e allo smarrimento delle carte, ma soprattutto alla contraffazione. "Ed è proprio questultimo il caso più a rischio – avverte Baumgartner -. Le modifiche possono essere ottenute secondo varie modalità, fra cui la più diffusa è lo skimming, cioè la copiatura della carta. Europay ha appurato che la clonazione delle carte è generata per il 45% dei casi nei paesi dellest, per il 28% in Inghilterra e per il 13% da una nuova criminalità organizzata di matrice nigeriana. Inoltre, il 56% delle frodi con carte italiane Mastercard è perpetrato allestero e nella classifica degli esercenti maggiormente presi di mira, al primo posto si trovano i negozi di abbigliamento, seguiti da elettrodomestici, gioielleria, distributori di carburante, casalinghi, centri di servizio telefonico, per concludere con alimentari e negozi di calzature. Le città in cui il fenomeno è più diffuso sono Roma (con il 21% delle frodi), e Milano (con il 13%), ma è il Nord Italia, da Torino a Venezia, da Genova a Padova, a essere particolarmente attivo su questo fronte: si tratta di un fenomeno che lo scorso anno, nei paesi europei, ha fatto registrare una crescita del 32% in termini di volume, rispetto al 1999. LItalia, per quanto riguarda il circuito Mastercard, gode ancora di una situazione relativamente tranquilla, poiché rappresenta solo l1% del totale del volume delle frodi, collocandosi al 24° posto su 44 paesi e segnando un basis point (il rapporto tra volume frodi e volume transazioni) pari a circa la metà della media europea: 5,54 contro 10,28.
La truffa naviga in Rete
Sul fronte Internet, le frodi perpetrate con carte Mastercard sono risultate essere irrisorie, ammontando, nel 2000, a circa 40mila euro. Si tratta di un dato che non deve trarre in inganno. LFbi ha di recente condotto un test, mettendo in evidenza che su un campione di 8.932 siti Internet aziendali, ben 7.860 sono stati pasibili di attacco; di questi solamente 390 hanno registrato lintrusione e di loro solo 119 lo hanno, in seguito, dichiarato alle autorità. Circa il 90% delle truffe avvenute su Internet non è, quindi, stato rilevato. Tutto questo testimonia come i metodi per compromettere il sistema di pagamento elettronico siano sempre più sofisticati e spiega la tendenza degli istituti bancari a evitare contestazioni, per quanto riguarda le piccole transazioni, limitandosi a risarcire il titolare della carta contraffatta. Appare evidente, dunque, lurgenza di affrontare il problema a monte, coniugando lespansione del commercio elettronico con la garanzia di integrità dei sistemi di pagamento. "È importante che la migrazione del sistema bancario verso le carte dotate di chip non si fermi – afferma Peter Warner, director of corporate security di Europay – la qual cosa, unita allutilizzo del Pin, rende impossibile la contraffazione della carta. Con il chip, il certificato di autenticità risiede direttamente sulla carta, e non sul wallet come accade ora, aumentandone notevolmente la portabilità. Solo allora, si potranno effettuare acquisti sicuri. "Questa tecnologia – sottolinea Warner – consente una forte riduzione dei costi legati alla gestione offline delle transazioni, oltre a offrire alle banche la possibilità di proporre nuovi sevizi a valore aggiunto, come il borsellino elettronico, la funzionalità di ticketing e i programmi di fidelizzazione.
Il caso Italia
Il nostro Paese, dal canto suo, ha già avviato il progetto di migrazione al chip dellintero sistema bancario, utilizzando lo standard globale Emv (Europay, MasterCard, Visa) che, gestito dal consorzio EmvCo, di cui Europay è tra i soci fondatori, consente il "dialogo" tra i terminali e le carte. "La maggior parte delle frodi – conclude Warner – non avviene a causa dellintercettazione dei dati della carta messi online, ma per lappropriazione degli stessi nel mondo reale. In ogni caso, è bene fare acquisti solo presso negozi e portali conosciuti, o dotati di un efficace sistema di sicurezza.
Europay fa, inoltre, parte del consorzio Maosco, che promuove la diffusione del sistema multiapplicazione per carte chip Multos, grazie al quale le banche non solo possono rendere disponibili diversi tipi di applicazione, ma sono anche in grado di cambiare dinamicamente la configurazione della carta durante il ciclo di vita della stessa. Attraverso questo sistema aperto, le applicazioni possono essere caricate sulla carta tramite un terminale Atm, in condizioni di massima sicurezza e sempre sotto il diretto controllo della banca emittente. A Maosco, oltre a Europay appartengono anche Mastercard e American Express, oltre ad alcuni tra i più importanti fornitori mondiali di silicio, come per esempio Hitachi.
Prevenire è meglio che curare
Fra i sistemi di monitoraggio e prevenzione del rischio sviluppati da Europay, Ashpalia si basa sulla tecnologia neurale e può essere personalizzato secondo parametri stabiliti da ogni associato Europay. Questo consente di individuare possibili transazioni fraudolente. Lutilizzo di tale prodotto può essere esteso allintero portafoglio carte.
Ariston costituisce, invece, un sistema, installato presso il centro "autorizzativo" della banca, basato su precise regole definite dallistituto partner per lindividuazione di operazioni critiche e di potenziali frodi nel momento stesso in cui stanno avvenendo. Ramp (Risk Assessment Management Programme), infine, prevede uno studio accurato sugli standard di sicurezza di ogni singolo membro, identificando eventuali punti di debolezza allinterno delle procedure applicate, dei sistemi e delle risorse utilizzati. A studio concluso, viene stampato un report contenente suggerimenti, consigli e adeguamenti obbligatori per la gestione e il monitoraggio delle transazioni.