L’esperienza di un corsista

Una laurea umanistica, oggi, può creare proemi nella ricerca di un posto di lavoro. Ma se abbinata a un master legato al Web può aprire nuove prospettive di carriera.

Seguire l’inclinazione verso una laurea umanistica, spesso significa fare i conti con una difficile ricerca di un posto di lavoro. Roberta d’Asti, neolaureata in conservazione dei beni culturali a indirizzo archeologico, ha subito cominciato a guardarsi in giro senza pregiudizi. Venuta a conoscenza del Master in editoria multimediale, organizzato dal Map del Politecnico di Milano, è riuscita a entrare nella ristretta rosa del primo turno di iscritti e oggi sta terminando il periodo di stage presso Domus Academy. Ci racconta la sua esperienza.

A chi era rivolto il master?


Soprattutto a laureati in facoltà umanistiche. Alla selezione c’erano oltre 200 candidati, ma i posti disponibili erano poco più di trenta, poi portati a 38. L’età media era tra i 24 e i 36 anni; nessuno di noi aveva conoscenze informatiche, a parte qualcuno che aveva scritto la tesi con il pc. Per quattro mesi siamo stati in aula dalle nove del mattino fino anche alle dieci di sera. Mentre al mattino si tenevano le lezioni teoriche, al pomeriggio venivano sviluppate esercitazioni pratiche che, spesso, ci coinvolgevano ben oltre l’orario stabilito".

La figura del progettista multimediale ha competenze trasversali che spaziano dagli aspetti tecnologici a quelli gestionali. Quali sono state le aspettative e il risultato finale, al termine del master?


La multimedialità è un mondo affascinante perché, oltre ai contenuti e alle nozioni più tecniche, consente alla creatività un buon margine d’azione. Anche se gli argomenti che abbiamo affrontato sono stati tantissimi e diversificati per genere e caso, oggi posso dire di avere allargato e approfondito, anche a livello terminologico, la mia conoscenza di una realtà che caratterizza e caratterizzerà gli scenari futuri del mercato. Rispetto al mio precedente percorso universitario, l’approccio pragmatico attraverso esercitazioni, workgroup e a una didattica di tipo interattivo, vedi chat e newsgroup, è stata un’esperienza importantissima perché mi ha permesso di sviluppare in concreto una certa dimistichezza con tutti i problemi annessi e connessi alla multimedialità".

Durante il master, quali sono state le difficoltà maggiori incontrate?


Al di là degli argomenti, spesso in esubero rispetto alla nostra capacità effettiva di assimilazione, convivere con le stesse persone per così tante ore filate. A questo si deve aggiungere il fatto che oltre alle esercitazioni pratiche avevamo anche da fare i "compiti", cioè portare a termine dei piccoli progetti: studi di fattibilità, il nostro curriculum multimediale, la progettazione dell’interfaccia di alcuni siti, Cd multimediali".

Qual è stato l’argomento che più l’ha interessata?


La progettazione, senza dubbio. Trovo affascinante riuscire a sviluppare progetti che mixano la tecnica all’invenzione. Penso, in futuro, di continuare ad approfondire la mia conoscenza sui programmi, seguendo corsi ancor più specialistici".

Oltre al periodo di stage avete garanzie di placement?


L’organizzazione ce l’ha assicurato. Staremo a vedere. Probabilmente c’è spazio nelle Web agency o nelle divisioni multimediali delle case editrici, ma le aziende, oggi, forse preferiscono ancora assumere ingegneri "un po’ creativi". Le novità nel nostro Paese sono ancora viste con sospetto ma, con il passare del tempo, anche il progettista multimediale avrà un proprio ruolo riconosciuto da tutti".

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