Secondo trimestre: utili in calo del 76% per Intel

La società guidata da Craig Barrett ha chiuso il secondo quarter superando le stime degli analisti di due centesimi, ma il periodo è stato lo stesso molto difficile.

Ha chiuso il secondo trimestre superando le stime degli analisti di due centesimi, ma questo non significa che, per Intel, il periodo non sia stato difficile. Ha chiuso il secondo trimestre superando le stime degli analisti di due centesimi, ma questo non significa che, per Intel, il periodo non sia stato difficile.Il profitto della società è calato, infatti, del 76% sull’utile registrato nello stesso periodo dell’anno scorso e il fatturato, a quota 6,3 miliardi di dollari, ha subito una flessione del 24% sui ricavi del 2000. “In realtà – ha affermato Dario Bucci, amministratore delegato di Intel Italia -, è difficile confrontare il risultato del trimestre con i dati dell’anno scorso. I primi due trimestri del 2000 sono stati, infatti, eccezionali e la prova è fornita dall’assestamento di mercato registrato nei quarter successivi”.
Considerati sotto questo nuovo aspetto, i risultati del trimestre, secondo Bucci, mostrano, tra l’altro, spunti chiaramente positivi. “Innanzitutto le stime sono state confermate, anzi per quanto concerne gli analisti addirittura superate – ha proseguito l’amministratore delegato –. In secondo luogo, considerata la stagionalità, la situazione di mercato mostra segni di evidente stabilizzazione”. A causare il rallentamento nei risultati di Intel sembra aver gravato soprattutto il calo nelle vendite di flash memory e prodotti ad architettura Pca, un settore che continua a non dare cenno di ripresa, ma che secondo l’amministratore delegato di Intel Italia potrà tornare a brillare alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo. “Nei risultati del secondo trimestre si segnala, invece, un incremento nella vendita di microprocessori per sistemi pc, che nel secondo trimestre hanno registrato un balzo del 6% – ha continuato Bucci –. Ma soprattutto si evidenzia una maggiore richiesta di chipset, un indicatore chiaro di come il mercato si stia preparando ad assorbire un maggior numero di sistemi per la fine dell’anno”.
In Europa, il secondo trimestre di Intel sembra essere stato penalizzato soprattutto dal segmento consumer e dal mercato dei large account, tradizionalmente cautelativi nel refresh del parco installato. In controtendenza, il segmento small business che mostra una crescita costante. “L’Italia, da parte sua, è del tutto coerente con l’andamento europeo, anche se registra una maggiore delusione nel consumer – ha sottolineato Bucci -. Se raffrontati con i dati dello stesso periodo dell’anno scorso, quarter in cui era stata registrata una crescita tra il 60% e il 70%, i risultati del secondo trimestre italiano accusano un rallentamento ancora più accentuato”.
Per i prossimi trimestri fiscali Intel Italia è, però, ottimista. “Il rilascio del Pentium 4 a 1,5 GHz e la disponibilità del nuovo chipset 845 con supporto alle più economiche Sdram stimoleranno il mercato, supportando i risultati finanziari dei prossimi quarter – ha concluso Bucci –. A breve saranno, infatti, disponibili i primi sistemi pc, senza monitor, al prezzo mainstream di 800 dollari”.

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