Internet a favore dei Paesi poveri del mondo

Nazioni Unite, Accenture e Markle Foundation insieme per trovare una soluzione al divario digitale che separa i Paesi ricchi dalle masse povere del globo

Tanzania, Sud Africa, Romania
e Bolivia. Sono solo alcuni dei Paesi meno sviluppati del mondo che Internet
potrebbe aiutare a uscire dalla condizione di svantaggio in cui si trovano.
Come? Elevando gli standard di vita grazie all’adozione di leggi che agevolino
l’ingresso di nuovi business, costruendo infrastrutture a supporto della
comunicazione e diffondendo l’utilizzo di Internet presso le proprie
popolazioni. Queste, in linea di massima, le indicazioni contenute nelle pagine
del Digital Opportunity Iniziative, un rapporto stilato dal Programma di
sviluppo delle Nazioni Unite, da Accenture e dalla società non profit Markle
Foundation.
Quest’estate, i soggetti citati, invieranno “sul campo” una
squadra composta da una decina di consulenti per diffondere il “verbo” della
Rete e aiutare i Paesi in via di sviluppo a comprendere le potenzialità di
Internet e delle tecnologie wireless.
Cinque le aree su cui si concentrerà
l’interesse dei consulenti: infrastrutture tecnologiche, sviluppo degli skill,
imprenditorialità, politiche di governo e creazione di contenuti Web locali.

Se il progetto pilota – di cui sono appunto protagoniste Tanzania, Sud
Africa, Romania e Bolivia – avrà successo, entro il prossimo anno il team di
consulenti potrebbe estenderlo ad altri 25 Paesi in via di sviluppo.
L’intera
iniziativa verrà sottoposta sabato 21 luglio all’attenzione
dei Paesi più industrializzati del mondo, riuniti a Genova in
occasione del G8.

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