Un’organizzazione alla build to order

Ampia offerta di configurazioni e flessibilità rendono i produttori italiani competitivi nelle aziende e nel mercato consumer

Uno dei motivi della crescente diffusione dei personal computer prodotti in Italia deriva senza alcun dubbio dalla flessibilità di offerta in termini di configurazioni. Per organizzazioni rapide e snelle, il build to order è più agevole da gestire rispetto a quanto non si sia dimostrato per molte organizzazioni più complesse e dalla struttura operativa più articolata; ed è frequentissima la presenza, nei siti Internet di produttori e assemblatori italiani, la presenza di configuratori a elevata opzione di scelta, con annesso carrello per la spesa.

Essenziale essere rapidi

Rapidità di reazione, compressione dei costi, margini limitati dalle operazioni commerciali sono elementi di rilievo nell’offerta di personal computer da parte di produttori e assemblatori nazionali; e la loro struttura dei costi è fortemente variabile, in termini sia di acquisti di componentistica (strettamente correlata alle previsioni di vendita e in alcuni casi direttamente agli ordini realmente acquisiti, con marginali giacenze di magazzino sia per la componentistica che per i prodotti finiti) sia di costo del lavoro, sia di investimenti commerciali e di marketing.
E ancora, molti dei produttori e assemblatori italiani hanno un contatto diretto con la propria utenza finale, sia tramite il già citato processo di gestione di reti di negozi in franchising presenti su diverse regioni e talvolta su tutto il territorio nazionale, che concorre a creare presso gli utenti finali un’idea di azienda efficiente e organizzata al pari delle grandi aziende internazionali, sia tramite un approccio per vendite dirette.
Emerge anche un forte committment verso programmi specifici, quale quello dell’alfabetizzazione informatica: ha trovato una vasta adesione e una significativa partecipazione da parte dei produttori italiani questo programma basato sull’iniziativa ministeriale per i personal computer agli studenti che dovrebbe dare un’ulteriore spinta al mercato nazionale; è da ricordare che il disegno di legge offre a tutti gli studenti del primo anno delle superiori
la possibilità di acquistare a condizioni agevolate un personal computer con una specifica configurazione a poco meno di 1,5 milioni di lire.

Una mano arriva dall’Oem

Pochi sono i produttori italiani orientati a offrire una gamma completa di propria realizzazione. Il livello di complessità produttiva risulta essere diverso fra server, desktop e mobile computer, e la scelta di complementare la gamma di prodotti assemblati direttamente con prodotti finiti acquistati in Oem (Original Equipment Manufacturing) è una pratica ricorrente; e proprio per queste ragioni, cui si somma il vantaggio derivante da rilasciare prodotti Oem solo quando i volumi lascino percepire un significativo potere di acquisto nei confronti di fornitori il più delle volte localizzati nei Paesi dell’Est, suggerisce alla maggior parte degli assemblatori italiani di concentrarsi sulla produzione di modelli desktop.
Un altro degli elementi degni di nota, è una inversione di tendenza sostanziale nell’ambito dell’offerta di prodotti assemblati in Italia; inizialmente, e fino alla metà degli anni ’90, una delle componenti di vantaggio competitivo percepita dai fornitori di assemblati, consisteva nel poter rilasciare configurazioni che, non essendo necessariamente al massimo livello dell’evoluzione tecnologica, generavano un significativo vantaggio competitivo in termini di pricing rispetto ai prodotti internazionali, proprio per via della capacità di impiego di componentistica meno performante.
Oggi, è più semplice trovare, sul mercato dei fornitori di componen-tistica, sottosistemi avanzati e innovativi, e l’offerta di assemblati è pienamente in linea con i più recenti rilasci dell’industria,
e dà luogo a prodotti carat-terizzati da un alto livello
di prestazioni, e molto più
li-mitatamente dal risulta-
to dell’assemblaggio dei fondi di magazzino dell’industria elettronica.

Grazie soprattutto al consumer

Questa tendenza è alimentata anche dall’incremento superiore alla media del mercato, da parte del consumer; un segmento, questo, che richiede grande potenza e completezza di configurazione; e la crescita del mercato casalingo nel 2000, pari al 63,7 per cento e con volumi di poco inferiori alle 950.000 macchine vendute, è ancora oggi uno degli elementi determinanti del successo degli assemblatori nazionali. Il mercato consumer è sensibile al prezzo, è attento alle innovazioni, è moderatamente preoccupato della possibile discontinuità di offerta del proprio fornitore, e accetta l’assemblato con molto maggiore entusiasmo di quanto non avvenga presso grandi organizzazioni.
Se l’incidenza percentuale dei pc prodotti e assemblati in Italia è globalmente del 39,3 per cento, sul mercato consumer questa quota è di poco inferiore al 50 per cento, con quasi 468.000 unità consegnate nel 2000; e tale processo è alimentato anche dalla tendenza, da parte dei principali produttori e assemblatori attivi in Italia, a gestire direttamente catene di distribuzione orientate al mercato consumer e al Soho.
Se è questa – consumer e Soho – la grande area di assorbimento dei produttori italiani, è tutt’altro che trascurabile anche la quota di personal computer prodotti e assemblati in Italia destinata alla media e grande utenza, come alla Pubblica amministrazione, sia centrale che locale.
È sempre più frequente, infatti, la partecipazione a gare pubbliche da parte di produttori e assemblatori nazionali che, in caso di esigenze specifiche, si rivelano molto lesti a organizzarsi in associazioni temporanee di impresa con altri player, al fine di poter offrire soluzioni complete come richiesto dai bandi di gara, e soprattutto di poter accedere ai bandi stessi in caso di richieste di dimensioni minime di impresa, in termini di fatturato come di volumi prodotti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome