Fiducia (con cautela) sul futuro del mobile commerce in Italia
È necessario pensare con cautela, soprattutto perché per l’Internet mobile c’è stata una sorta di falsa partenza, dovuta allo scarso successo del Wap. Inoltre, si è puntato troppo sulle similitudini con Internet piuttosto che sulle peculiari diversità, creando aspettative che poi sono state disilluse.
Questo, in estrema sintesi, è il pensiero del Boston Consulting Group, che qualche mese oro sono ha realizzato una ricerca a livello mondiale sulle dimensioni, le caratteristiche e le previsioni del mobile commerce. Il dettaglio dell’analisi è arrivato fino all’Italia, dove gli utilizzatori di telefonini che hanno saggiato le (fin qui) scarse prestazioni del mobile commerce si sono presto inseriti nella schiera dei delusi. Basti pensare che il 40% degli utenti abilitati al Wap ha abbandonato il mobile commerce dopo alcuni tentativi, sconfortato dalla lentezza dell’accesso e dalla difficoltà di utilizzo delle applicazioni. Il 28%, invece, non ha nemmeno fatto uso di un servizio Wap. A scoraggiare l’utilizzo dei servizi sono anche l’inadeguatezza alla navigazione di display e tastiere (per il 56% degli intervistati) e la convinzione che le tariffe siano elevate (55%). Tuttavia, le potenzialità di un mercato dove il 63% della popolazione ha dichiarato – e siamo solo a fine 2000 – di possedere un cellulare non sono certo da sottovalutare. Oltre alla popolarità di Sms o e-mail, notizie e operazioni bancarie (che attraggono, rispettivamente, l’82%, l’80% e il 62% degli utilizzatori di telefonini abilitati al Web), l’interesse futuro andrà, secondo Bcg, verso applicazioni ancora in via di sviluppo, come informazioni regionali e servizi di localizzazione e di personalizzazione.