Qualche ombra sul futuro dell’ m-commerce

Forrest Research e At Kearney sollevano qualche dubbio sul radioso futuro del commercio elettronico via mobile. Anche perchè non ci si attende nessuna reale remunerazione prima del 2006. Non mancano comunque i segnali positivi, come la crescita e l’espansione del fenomeno

Secondo Forrester Research, che ha condotto un’apposita analisi denominata “Mobile Payment’s slow start” il cosiddetto m-commerce, ovvero il commercio elettronico governato dal mondo mobile sarà un po’ avaro di soddisfazioni per gli operatori europei. La cifra d’affari prevista dalla società di analisi americana per il mercato europeo è di 26 miliardi di euro entro il 2005 e il risultato netto di cui potranno godere gli operatori del settore, vale a dire, gestori di telefonia, fornitori di contenuti, società di servizi di intermediazione etc è dell’ordine di 3,2 miliardi di euro, sempre entro il 2005. In valori assoluti non si tratta certo di cifre disprezzabili. Il problema riguarda le barriere d’ingresso a questo mercato che sono ancora molto elevate e necessitano, per essere superate, di investimenti consistenti dell’ordine, secondo Forrester di 3,3 miliardi di dollari. In sostanza Forrester Research con la sua indagine mette chiaramente in evidenza che questo mercato potrà diventare profittevole non prima del 2006, ovvero non prima di aver generato una massa critica sufficiente di business da ripagare gli ingenti investimenti richiesti. Nella speciale classifica per nazioni con la quale Forrester Research scende nel dettaglio delle potenzialità delle varie nazioni europee l’Italia svolge un ruolo di primissimo piano, viene infatti dopo la Germania e precede la Gran Bretagna e la Francia e dunque per gli operatori che decidono di investire nel nostro Paese le potenzialità di sviluppo e le possibilità di raggiungere la massa critica di business sono più elevate rispetto a quelle di altri Paesi europei.
Il mercato del mobile-commerce è finito anche sotto la lente di At Kearney la quale stima che solo il 12% degli utenti di telefono cellulare sono interessati ad effettuare acquisti tramite il loro cellulare. E il dato è particolarmente allarmante perchè nel giugno del 2000 la percentuale di coloro che si dichiarano interessati e disposti all’acquisto via mobile erano il 32% a testimonianza di un crescente clima di scetticismo nei confronti di questo strumento. E la causa? Secondo At Kearney l’indice va puntato contro il Wap che non solo non ha mantenuto le sue promesse ma ha creato molta insoddisfazione intorno alle potenzialità dei sistemi mobile.

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