L’operatore telco ha annunciato nuovi tagli al personale che, entro fine 2001, porteranno da 107mila a meno di 90mila il numero dei suoi dipendenti. L’obiettivo è quello di ridurre i costi di almeno 20 miliardi di corone entro la fine del 2002
Ericsson sta attraversando un periodo di crisi nera. Dopo aver chiuso il primo trimestre di quest’anno con utili in calo dell’89%, l’operatore svedese delle telecomunicazioni ha annunciato il taglio di altri 10mila posti di lavoro. Sommati ai precedenti questi fanno salire a quota 17.300 il numero dei licenziamenti programmati.
L’intenzione dichiarata della società è quella di portare a 90mila gli attuali 107mila dipendenti e
di ridurre, entro la fine del prossimo anno, i costi di 20 miliardi di corone.
Il provvedimento ha fatto sentire i suoi effetti negativi anche alla Borsa di Stoccolma dove il titolo della società è arrivato a perdere circa il 15%. Ma la società svedese non sembra intenzionata a farsi scoraggiare. Insieme all’annuncio che anche il prossimo trimestre sarà, con ogni probabilità, negativo, la società non nasconde di essere alla ricerca di un partner.