La società ha confermato le previsioni di ritorno all’utile e a un flusso di cassa positivo nel corso del 2002, con il 2003 fissato come obiettivo per un tasso di crescita in linea con le medie del settore.
Non è ancora concluso il periodo di crisi per il costruttore di apparati di telecomunicazione Lucent, che tuttavia ha confermato le previsioni di ritorno all’utile e a un flusso di cassa positivo nel corso del 2002, con il 2003 fissato come obiettivo per un tasso di crescita in linea con le medie del settore. Lucent, che prevede anche di tagliare la propria forza lavoro a poco più della metà dei 106 mila dipendenti censiti all’inizio del 2001, ha anche affermato che la seconda fase della sua ristrutturazione procede in base ai calendari previsti. In precedenza era stato annunciato che i costi di questa ristrutturazione ammonteranno a un onere compreso tra i 7 i 9 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale. Lucent ha anche ribadito di aspettarsi un lieve miglioramento dei risultati nel quarto, rispetto al terzo trimestre rifiutandosi però di fornire una previsione di fatturato a causa, precisa l’azienda, della forte incertezza sul mercato. Gli analisti finanziari calcolano per Lucent una possibile perdita di 21 centesimi di dollaro per azione nel quarto trimestre. Nel terzo, Lucent aveva registrato una perdita di 1,89 miliardi di dollari, pari a 55 centesimi per azione, comprensivi di un costo di ristrutturazione di 684 milioni.
Nel 1996 Lucent era stata scorporata dal colosso delle telecomunicazioni e del cavo At&t, ma ultimamente ha registrato una serie di macroscopici errori sul piano della produzione e dello sviluppo di nuovi prodotti, che si aggiungono agli avvicendamenti dirigenziali e alla forte competitività nel settore. Il titolo ha perduto quasi il 90% del suo valore dal massimo di oltre 84 dollari raggiunto nel dicembre del ’99. L’altro ieri, l’azione Lucent ha superato di poco la soglia dei 6 dollari e 70 centesimi al Nyse.