La ristrutturazione in atto all’interno della società, nata da uno spin off di Hp, è costata il posto a 130 dipendenti in Israele e ad altri 20 negli Stati Uniti. Senza contare che la difficile situazione politica degli ultimi mesi in Medio Oriente sta condizionando le scelte di numerose società.
Dopo aver sborsato 4,8 miliardi di dollari per acquisirla a gennaio dello scorso anno Lucent Technologies ha annunciato
l’intenzione di chiudere Chromatis.
Il produttore israeliano di reti ottiche
è solo l’ultima delle vittime della crisi che ha colpito il settore
high-tech.
Un portavoce di Lucent ha comunque fatto sapere che si tratta di
una decisione puramente strategica e in linea con il piano di ristrutturazione
in atto ormai da tempo all’interno della società nata da una costola di Hp.
Molto probabilmente, anche la spirale di violenza che da 11 mesi ha ripreso ad
accompagnare lo scenario politico in Medio Oriente ha contribuito ad attuare la
chiusura di Chromatis che costerà il posto a 130 dipendenti in Israele e ad
altri 20 negli Stati Uniti.
Visto il ruolo svolto dagli Usa all’interno del
conflitto attualmente in atto nei territori palestinesi e israeliani, lo stesso
Governo degli Stati Uniti ha invitato le società americane ad astenersi
dall’inviare il proprio personale nelle zone interessate dal conflitto.
Molti
analisti di mercato sono propensi a credere che la particolare situazione
politica vissuta da Israele – da sempre uno dei Paesi più tecnologicamente
avanzati – costerà il futuro di molte Internet start up, oltre che di realtà già
consolidate.