Si vende di meno e cambiano i protagonisti. Crescono Siemens e Samsung, ma il vero exploit potrebbe venire dalla nuova joint venture tra Ericsson e Sony
È un momento cruciale per i produttori di telefonia mobile. Non è solo una questione di rallentamento complessivo o delle attese riposte nell’arrivo di nuove tecnologie, quanto di un generale periodo di ridefinizione che vede cambiamenti notevoli anche nel gruppo di player che di questo mercato dettano e subiscono le regole.
E per tastare il polso della situazione e cercare di capire che cosa stia effettivamente succedendo, basta dare un’occhiata agli ultimi dati presentati da Gartner Dataquest e relativi al secondo trimestre dell’esercizio in corso.
In primo luogo la società di ricerca sottolinea come per la prima volta le vendite di apparati sono scese, passando da 97,98 a 89,76 milioni di unità, con una flessione dell’8,4% rispetto all’equivalente periodo dell’anno precedente. La flessione si misura anche rispetto al trimestre precedente, quando le vendite erano state pari a 96,69 milioni di unità.
Sui motivi che hanno portato a questo calo si è parlato a lungo nelle scorse settimane. Sicuramente le crisi in atto nelle economie mondiali fermano la propensione all’acquisto da parte dei consumatori, i quali si trovano per altro privati di una serie di incentivi all’acquisto prima offerti dai provider. E poi c’è la non risolta questione tecnologica, che frena gli acquisti di sostituzione, in attesa della disponibilità di apparati e servizi per Gprs.
Ma si parlava anche di uno scenario che cambia fisionomia anche nei suoi protagonisti. E così ecco Nokia perdere un po’ di terreno rispetto al primo trimestre passando da una share del 35,3 a una del 34,8%. Va detto che un raffronto anno su anno vede invece la società in una posizione di “guadagno”, dal momento che nel 2000 manteneva il primo posto con un più esiguo 27,5%. Motorola guadagna, passando dal 13,2 al 14,8, così come Ericcson, che passando dal 6,8 all’8,3% riguadagna il terzo posto toltole lo scorso trimestre da una sempre agguerrita Siemens. Anche Samsung guadagna terreno (6,9%) mentre molte attese si stanno concentrando intorno alla neocostituita joint venture tra Ericsson e Sony, che potrebbe mettere in serio predicato le posizioni dominanti di Nokia e Motorola.