È presto per emettere un giudizio, anche se di primo acchito il parere è senz’altro favorevole. Ci vorranno però almeno un paio d’anni prima di poter dire se l’operazione è riuscita a generare i plusvalori che ne sono l’obiettivo di partenza
La prima considerazione da fare, che penso accomuni il 99% degli operatori del settore (quantomeno in Italia), è relativa alla assoluta sorpresa derivante da un annuncio cosi significativo quanto inaspettato. I mega-merger avvenuti negli ultimi 10/15 anni (anche al di là del mondo IT) hanno insegnato che è meglio aspettare un paio di anni prima di emettere un giudizio: anche se il mercato IT è uno dei più veloci mi attengo anche io a questo saggio invito.
Le premesse comunque sono positive a patto che il merger generi questi tre plus-valori:
1.un risparmio sui costi attraverso una felice integrazione dei processi (che significa o un puro risparmio economico – come sugli acquisti – o, a parità di investimento un miglioramento dell’efficienza dei processi stessi). E qui sarà chiave l’abilità dei manager sia a livello internazionale che locale;
2.la capacità di mantenere on-board le risorse migliori ed anzi acquisire ulteriore capacità di attrazione delle risorse disponibili sul mercato;
3. la capacità di gestire il merger a livello di canale indiretto: anche qui è mandatorio presidiare gli operatori più strategici ed ottimizzare (preferibilmente in maniera complementare) gli altri.
Quello che appare certo è che i prossimi 6/9 mesi saranno dedicati essenzialmente a gestire questo ultimo punto essendo HP e COMPAQ due aziende tradizionalmente indirect channel oriented.
Da un punto di vista di portafoglio prodotti sarà oggetto del medio periodo, presumibilmente, una razionalizzazione dell’offerta in area PC e palm PC, nonché in area Server, ed una spinta decisa verso servizi e soluzioni. Sarà interessante e meno prevedibile osservare l’evoluzione in area SW dove ambedue le aziende erano nel mezzo di un processo di riposizionamento.
Buon lavoro quindi !
Antonio Romano
VP Research, Southern Europe
IDC