Pc e consumer electronics, già in crisi prima della tragedia che ha colpito gli Usa, peggioreranno ulteriormente, secondo Market Intelligence Center e Npg Intellect.
Lento ritorno alla normalità negli Stati Uniti. E, come è inevitabile, si cominciano a tracciare bilanci che vanno oltre la conta dei morti, dei feriti, dei dispersi e dei danni materiali.
In questo caso tocca a Market Intelligence Center, società di analisi e ricerche con sede a Taiwan, lanciare l’allarme. Mic ritiene infatti che la tradizionale stagione delle vendite natalizie sia seriamente in predicato, con impatti facilmente immaginabili sul comparto pc non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.
Secondo la società, il mercato pc nel suo complesso, invece della preventivata crescita dell1’,8% registrerà un pesante –5%, con gravi riflessi anche sull’economia di Taiwan.
Tanto per fare un esempio, le stime sul fronte notebook per le società taiwanesi devono essere riviste al ribasso, passando da 12 a 11,7 miliardi di dollari.
Più in generale, la ricerca identifica una serie di fattori che determineranno il rallentamento delle vendite: crescita dell’inflazione nel breve periodo, svalutazione del dollaro, sfiducia da parte dei consumatori.
Ed è lo stesso senso di sfiducia che, in questo caso secondo alcune analisi condotte sul solo mercato americano, metterà in crisi il comparto dell’elettronica di consumo. Generale e diffuso il disorientamento, che porterà a posticipare, se non addirittura annullare, gli acquisti di televisori, lettori Dvd, fotocamere e videocamere. E questo in un periodo cruciale per gli operatori del comparto, che in genere proprio a fine anno registrano fino al 35% del loro venduto.
Tuttavia, un’analisi condotta da Npg Intelect tende a ridare un minimo di ottimismo. Una volta superato lo sconcerto e il senso di colpa iniziale, gli americani torneranno al vecchio detto, secondo il quale non vi è alcun luogo sicuro come la propria casa, orientando di conseguenza i propri acquisti anche verso l’home entertainment.