Il rapporto tra networking e Pmi deve ancora raggiungere la fase di maturità, essenzialmente per due motivi: la cautela delle piccole imprese nell’affrontare nuove spese e la mancanza al loro interno di personale specializzato. Per questo occorrono i partner
Pmi e networking, un rapporto complesso che deve ancora trovare la sua reale dimensione, vuoi perché le piccole e medie imprese procedono sempre con cautela, vuoi perché realizzare un struttura di rete come si deve implica una spesa non indifferente che non tutti si possono permettere. Non va dimenticato l’immancabile fattore “mancanza di competenze adeguate”, che ha comportato la posticipazione di tutta una serie di progetti.
Risultato: solo di recente le Pmi hanno iniziato a considerare il networking come fattore strategico e quindi a valutarne possibili implementazioni.
Abbiamo cercato di capire come sta evolvendo questo complesso mercato chiedendo l’opinione di alcuni dei principali distributori.
Ecco cosa ne è emerso.
“È da tempo che si dice che il mercato della piccola e media impresa vedrà un’esplosione, con un’accelerazione degli investimenti nell’area networking. D’altro canto finora c’è stato un rallentamento degli investimenti, dovuto sia alle recenti elezioni politiche, sia alle aspettative nei confronti di un’eventuale legge che favorisse tali investimenti. Nell’ambito del networking, ci aspettiamo che la parte del leone la faccia il segmento legato alle nuove tecnologie: mi riferisco in particolare al wireless, alle linee veloci e a tutti i dispositivi per telecomunicazioni”. In questo modo, Lucio Galli, marketing manager di Ingram Micro, sintetizza la visione dell’azienda la cui divisione networking è in parte dedicata i prodotti Cisco mentre la restante parte comprende tutti gli altri fornitori di reti.
“Rispetto anche solo a poco tempo fa – precisa Galli – devo sottolineare che oggi nell’area della Pmi vi è una percezione più matura riguardo il networking in generale. Una maggiore attenzione alla sicurezza dei dati ha portato a investire di più in prodotti appositamente pensati per utilizzare e proteggere le informazioni. Sino a ieri, una piccola azienda avrebbe utilizzato un desktop per gestire una rete di certe dimensioni, mentre oggi può acquistare con tranquillità la macchina più adatta. I vendor hanno sicuramente dato un contributo in questo senso, proponendo sul mercato server di fascia più bassa a prezzi contenuti e più accessibili”.
Di parere discordante Maurizio Liverani, amministratore delegato di Algol: “Le piccole e medie imprese sono per noi un target, ma il settore sta emergendo solo ora e non dà ancora flussi di denaro. Il mercato più a portata di mano è tutt’oggi quello dell’impresa medio/grande. Arriverà sicuramente anche il segmento delle Pmi, ma non sarà certo prima del prossimo anno”.
Secondo Mirella Tentori, marketing e communication manager di Azlan: “Ci muoviamo ormai verso una domanda di ampiezza di banda che sembra non conoscere limiti. Le aziende di medie e grandi dimensioni, che sono il nostro target principale, stanno ristrutturando le infrastrutture di rete per accogliere questo cambiamento. Le aziende medio/piccole stanno affrontando investimenti fino a pochi anni fa impensabili per la loro struttura. Le imprese hanno verificato che, quando mancano al loro interno le conoscenze tecniche necessarie, è meglio affidarsi a partner competenti e puntare sulla qualità piuttosto che sul risparmio”.
Anche EdsLan punta il dito sulla carenza di skill nella piccola e media impresa. “Proprio le ridotte risorse umane a disposizione delle Pmi, spesso sparse sul territorio – dice Gianni Sironi, direttore marketing della società – rendono ancora più giustificati gli investimenti destinati a incrementare la condivisione locale e remota delle informazioni. È per questo che networking e la convergenza con il settore Lan telephony stanno trovando un crescente successo su questo segmento di mercato”.
Primo Bonacina, managing director sales and marketing di Tech Data, mette in evidenza come il mercato del networking per le Pmi sia quello con il più alto tasso di crescita. Ma, ancora una volta, il punto focale è la scelta del partner. “Se la Pmi ha già fatto la prima informatizzazione – spiega Bonacina – sta ora affrontando la seconda, che riguarda le reti e Internet. Ma siccome non ha gli skill e le competenze del mercato enterprise, l’affidarsi al partner giusto diventa un fattore ancora più importante”.
Icos ritiene che si stia attraversando una fase interlocutoria, in cui però si sono già evidenziate le potenzialità del segmento. “A causa del ritardo con il quale si è definita in Italia la piccola e media impresa – afferma Cristina Sarti, marketing communication manager di Icos – è prematuro parlare di un vero e proprio sviluppo tecnologico consolidato. Per questo, il mercato del networking offre ampie aree di sviluppo in una realtà comunque in crescita costante”.
“I nostri prodotti non sono rivolti alla Pmi, anche perché hanno un costo piuttosto elevato – precisa infine Gennaro Giacchetta, amministratore delegato di GlobalTech -. Tuttavia, una Pmi non ha un Web server, ma si appoggia a un Isp o Asp che compra le nostre soluzioni e le condivide con 50-100 piccole aziende. Questo permette di migliorare la qualità del servizio nei confronti del cliente finale. In tale contesto, le piccole e medie imprese sono un mercato molto promettente”.