Toshiba abbandona in Usa il settore dei pc desktop

Il mercato in continua contrazione ha spinto la filiale americana dell’azienda a uscire da un segmento che in realtà non l’aveva mai vista protagonista. Le vendite degli Equium continueranno con regolarità in Europa e Asia

Secondo stime Idc, nel 1999 aveva venduto 250.000 pc desktop, ma lo scorso
anno il numero di modelli venduti è sceso a 52.000. E per quest’anno le vendite
si preannunciavano in ulteriore calo. Per tale motivo la filiale statunitense di
Toshiba ha deciso di non indugiare oltre e di uscire dal mercato dei computer
desktop.


I responsabili dell’azienda hanno affermato che è stata un’esperienza
quadriennale tramite la quale si è cercato di mettere in luce eventuali
possibilità di espandere il business al di là del segmento dei portatili. Ma dal
lancio nel 1997 del primo Equium, negli Stati Uniti Toshiba America non è mai
riuscita ad andare oltre l’1% di share all’interno del mercato dei pc
desktop.


Le prime avvisaglie di un minore focus sul mercato dei computer da tavolo si
erano già avute qualche tempo fa quando la società aveva iniziato a dirottare
sul segmento notebook parte delle attività marketing destinate ai desktop. E ora
è arrivata la notizia della definitiva dismissione. Jim Carson, il
vice-presidente del customer marketing di Toshiba America ha precisato: “Con il
generale e continuo calo delle vendite di pc ci siamo trovati di fronte a un
bivio, investire in una nuova linea di desktop o concentrarci sulle principali
opportunità offerte dal mercato. Non avevamo le risorse sufficienti per
focalizzarci su tutto”.


A seguito della decisione di uscire dal mercato dei pc da tavolo, Toshiba
America ha anche operato un taglio del 12% al personale, che equivale a circa
100 persone. La riduzione, che per altro è la terza di quest’anno, ha
interessato prevalentemente i segmenti del pc manufacturing e delle vendite.
Toshiba ha comunque precisato che le vendite dei propri Equium continueranno
regolarmente in Europa e in Asia.


Abbiamo cercato di contattare i responsabili della filiale italiana di
Toshiba nel tentativo di avere un parere sulla notizia che ci è arrivata dagli
Stati Uniti ma, per il momento, non siamo riusciti alcun commento a
riguardo.

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