Anche la società di Redmond attacca il grid computing, l’iniziativa peer-to-peer lanciata dai colossi Unix.
Anche Microsoft attacca il grid computing, l’iniziativa peer-to-peer lanciata dai colossi Unix. La società ha già investito 1 milione di dollari in Globus, un’iniziativa che punta a connettere risorse di computing distribuite, in modo da garantirsi lo sviluppo di una versione in grado di lavorare con Windows. L’idea di poter usare il grid computing su Windows arriva dopo il supporto di Ibm e Sun. Da tempo Big Blue ha dedicato personale allo sviluppo delle estensioni open source del grid computing per Linux. Sun ha rilasciato, invece, la beta del suo primo software di clustering Grid Engine. La società ha anche messo a segno alcuni risultati, soprattutto con la vendita delle workstation Sun Blade 1000 e i server Sun Fire 6800 a 24 vie configurati con il software Grid Engine. La ragione del supporto offerto da Microsoft è semplice. La società conta, infatti, di riuscire a incrementare il supporto di Windows e .Net all’inetrno delle realtà accademiche, da sempre collegata a Unix e Java.