L’individuo analizzato sotto tutti gli aspetti

Mostrami l’indice e ti dirò chi sei. Una frase emblematica che può essere presa come esempio dell’insieme delle tecnologie alla base identificazione biometrica. Questa scienza, che si fonda sullo studio della conformazione e della postura del corpo uma …

Mostrami l’indice e ti dirò chi sei. Una frase emblematica che può essere presa come esempio dell’insieme delle tecnologie alla base identificazione biometrica. Questa scienza, che si fonda sullo studio della conformazione e della postura del corpo umano, è formata da due grandi categorie: le tecniche di analisi della morfologia, delle impronte digitali, della forma della mano, della voce e così via e lo studio del comportamento, della firma, dell’andatura e via dicendo. La prima famiglia ha il vantaggio di offrire maggiore stabilità nell’arco di vita della persona perché non legata allo stato fisico o psichico dell’individuo. Il principio scientifico si basa sull’utilizzo di un messaggio preregistrato. Che riguardi la voce, l’impronta digitale o la retina, il messaggio è trasformato in un algoritmo per diventare immagine di riferimento in grado di conservare le caratteristiche dell’individuo. tutte le comparazioni si effettuano riferendosi a tale immagine. Al momento dell’identificazione, si cattura la fotografia dell’impronta da controllare e il software compara le caratteristiche di questa con l’immagine campione.

L’applicazione non fornisce una risposta binaria (si o no) ma una percentuale di similitudine tra le due impronte, che sarà comparata al tasso di accettazione previsto inizialmente dall’impresa o dall’organismo di controllo. In generale, la flessibilità di un’applicazione biometrica è determinata dal tasso di errore e da quello di accettazione. Questo risultato permette all’utilizzatore di optare per una tecnologia o per un’altra a seconda delle specifiche esigenze in materia di sicurezza. Tra le tecnologie più flessibili, l’analisi delle impronte digitali è la più diffusa. L’elasticità della sua messa a punto può diventare l’utility centrale della biometria. Ma per soddisfare le esigenze di uno Sherlock Holmes moderno bisogna coniugare al meglio ricerca medica e informatica. I laboratori e le industrie mirano a “passare al microscopio” anche la più piccola caratteristica del corpo che sia in grado di identificare un individuo. Dalla mappatura dei vasi sanguigni del dito fino alle trame dell’iride dell’occhio, la biometria analizza la corrispondenza tra ciascuna fibra del nostro corpo.


L’informatica ha anche migliorato lo studio grafologico. Non è la forma ad essere analizzata, bensì la rapidità di esecuzione o la pressione esercitata al momento in cui si scrive il proprio nome. In totale, sono più di un centinaio di parametri. La biometria del comportamento, poi, è arrivata all’analisi della velocità di battuta sulla tastiera di un computer o dell’andatura di un individuo. Questi sistemi, tuttavia, non sono ancora sufficientemente flessibili. La biometria deve adattarsi alle costrizioni legate al suo utilizzo. Una tecnologia giudicata troppo intrusiva non viene, infatti, accettata di buon grado al momento di una transazione commerciale.

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