Il warning di Ibm mette il mercato in stato di shock

Erano oltre dieci anni che Ibm non lanciava un warning. L’ha fatto due giorni fa e Wall Street ha accusato il colpo.

Qualcuno è possibilista: può darsi che il warning derivi solo dalla diversa visione delle cose del nuovo Ceo Sam Palmisano. Qualcuno è brutalmente realista: il mercato non decolla, cosa che non era del resto ipotizzabile nel trimestre più debole dell’intero esercizio.
In ogni caso, l’unica cosa certa è che Big Blue ha dichiarato di aspettarsi per il primo trimestre dell’esercizio fiscale in corso vendite comprese tra i 18,4 e i 18,6 miliardi di dollari, inferiori del 6% rispetto alle aspettative degli analisti e del 12% rispetto al pari periodo del precedente esercizio.
Quanto agli utili, dovrebbero assestarsi tra i 66 e i 70 cent ad azione, al di sotto degli 85 cent preventivati dagli analisti di Wall Street.
La causa, secondo Big Blue, sarebbe da un lato la continua stagnazione del mercato, dall’altro la notevole perdita registrata dal Technology Group, la divisione nella quale rientra tra l’altro Ibm Microelectronics, che avrebbe addirittura messo a segno un rosso di 200 milioni di dollari.
Prevedibili le reazioni del mercato: tonfo del titolo, che ha trascinato al ribasso anche molti altri del comparto.

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