Il costruttore sta cercando supporto per normalizzare la Jsr (Java specification request) 181, che dovrebbe offrire ai programmatori un modello di sviluppo semplificato. Sun è d’accordo.
Bea Systems sta cercando di ottenere il pieno supporto per la nuova specifica Jsr (Java specification request) 181, progettata per garantire ai programmatori un modello di sviluppo semplificato. Intitolata “Web services metadata for the Java platform” la richiesta di Bea servirebbe a creare un modello per l’apprendimento e lo sviluppo rapido, almeno a quanto dichiarato dal proponente in seno al Java Community Process, la trafila di proposte e successive approvazione che viene comunemente accettata tra le aziende che utilizzano le tecnologie Java.
La specifica Bea ha ricevuto il sostegno da parte di Sun Microsystems, ma resta da vedere se godrà anche del supporto di player come Ibm e Microsoft. Il problema è che molti prodotti Bea sono già conformi a questi nuovi modelli e una loro ufficializzazione potrebbe avvantaggiare l’azienda rispetto ai suoi alleati-concorrenti.Per il resto molti osservatori concordano sull’opportunità di una struttura di metadati che facilitano il processo di creazione di un servizio Internet basato su Java. La proposta Bea parte da un’altra Jsr, la numero 175, intitolata “Java language metadata technology”, per elaborare una semplice sintassi di descrizione del codice sorgente dei servizi scritti in J2ee. Bea e Sun ora collaborano direttamente, anche se la prima ha fatto leva sulle tecnologie della piattaforma di sviluppo WebLogic Workshop. La Jsr 181, infatti, prende come punto di partenza la Jsr 175 per definire i metadati considerati necessari.