Accantonati gli obiettivi di recupero finanziario inizialmente previsti per il 2002, l’azienda transalpina provvederà ad assottigliare l’organico sia in Europa che negli Usa.
Alcatel, il colosso francese delle telecomunicazioni, licenzierà diecimila dipendenti dopo l’annuncio delle perdite accumulate per l’anno fiscale in corso. Secondo le stime Alcatel avrebbe dovuto centrare l’obiettivo della profittabilità nel 2002 ma ha appena dovuto ammettere un accantonamento di 1,2 miliardi di euro per la copertura delle dismissioni. Anche le stime di fatturato che prevedevano un rimbalzo nel secondo quarto dell’anno sono state abbandonate. Come quasi tutte le grandi aziende del settore Alcatel ha assistito alla graduale riduzione della richiesta di apparati e il suo titolo, un tempo considerato uno dei più sicuri, ha ceduto oltre il 90% del suo valore.
L’allarme lanciato da Alcatel segue le cattive notizie che giungono da Lucent e Nortel che devono vedersela con la costante erosione dei margini e il crollo degli investimenti di capitale da parte dei clienti. Un amareggiato Jean-Pascal Beaufret, recentemente nominato Cfo di Alcatel, ha dichiara alla stampa: «La questione è se il peggio sia finalmente passato ed è molto difficile rispondere. Siamo a tornati a livelli di spesa in apparati da parte degli operatori molto bassi rispetto alla fine degli anni Novanta, ma ancora non vedo inversioni di tendenza». L’anno scorso Alcatel aveva accumulato già 24.300 esuberi e la prossima ondata di tagli al personale si concentrerà sull’Europa e negli Stati Uniti.