Sicurezza e regolamentazioni sono i veri nodi da sciogliere prima che Wi-Fi possa conoscere una vera diffusione e uno sviluppo applicativo sistematico
Sembra suscitare un certo interesse la tecnologia Wi-Fi, che sostanzialmente promette a tutti gli utenti la possibilità di collegarsi a Internet da un postazione mobile (tipicamente il proprio notebook o un palmare) da qualunque punto remoto abilitato, tramite l’installazione di appositi dispositivi.
L’idea, di per sé, è sicuramente affascinante e qualche esempio applicativo è già visibile anche in Italia: qualche albergo e aeroporto, infatti, ha installato i cosiddetti “hot spot”, sorta di concentratori wireless dei quali un client, ovviamente dotato di scheda Wi-Fi, può servirsi per accedere al Web o a una intranet aziendale.
Qui sembrano fermarsi, per ora, gli esempi pratici e, allo stesso tempo, subentrare i primi dubbi. La banda di frequenza dev’essere, infatti, sufficientemente libera e regolamentata allo stesso tempo, per impedire che vi possano accedere dispositivi o interlocutori indistinti, ma anche consentire a chi offre servizi di poterlo fare con sufficienti garanzie sulle possibilità di business.
Questa è materia per il ministero delle Telecomunicazioni, che, almeno per il momento, non sembra avere le idee chiare. Poi, c’è la grande incognita della sicurezza. I protocolli che fino a oggi sono stati utilizzati per le connessioni wireless hanno mostrato più di una falla. Ora, sembra che l’802.11X sia abbastanza affidabile, ma per garantirsi una connessione al riparo da intrusioni indesiderate occorre dotarsi di protezioni sia a livello di accesso wireless sia, più tradizionalmente, nel sistema informativo aziendale.
Infine, va considerato che su un terreno abbastanza simile prima o poi saranno disponibili anche i servizi Umts e gli operatori che hanno pagato fior di quattrini per le licenze non vedranno di buon occhio l’ipotesi di vedersi sottrarre parte del potenziale business. Proprio sullo scontro fra i due poli, forse, si giocherà la partita decisiva per il futuro del Wi-Fi.
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