Al termine del 4° trimestre dell’esercizio fiscale 2002 il colosso statunitense ha superato le previsioni di guadagno degli analisti di Thomson First Call e registrato vendite superiori del 12% rispetto a un anno fa. Ma la crisi del mercato networking non è finita, parola di John Chambers
8 agosto 2002 Superano le attese
di Wall Street e rasserenano gli animi al Nasdaq (finalmente in rialzo
dopo settimane di calvario), i risultati di Cisco Systems riferiti agli ultimi
tre mesi dell’esercizio fiscale 2002. Ma pur avendo riportato un fatturato pari
a 4,8 miliardi di dollari, registrando una crescita nelle vendite pari al 12%,
rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, John Chambers –
presidente e Ceo della società – non si sbilancia sul futuro del
mercato networking. O meglio, sull’effettiva e duratura ripresa di
quest’ultimo. In compenso carta canta e, a quanto pare, nel trimestre terminato
lo scorso 27 luglio, la società ha riportato guadagni pari a due centesimi per
azione mentre le entrate nette pro forma hanno raggiunto quota un miliardo, o
14 centesimi per azione, rispetto ai 163 milioni, o 2 centesimi per azione, del
Q4 2001. In deciso aumento gli investimenti da parte delle aziende di piccole e
medie dimensioni, come pure del mercato enterprise.
E se per il prossimo
primo trimestre la società ha già fatto sapere di attendersi
un calo fisiologico nelle vendite, le voci riguardo un imminente
‘abbandono’ ai vertici della società, in vista di un controllo della Securities
and Exchange Commission (Sec), sembrano essere state definitivamente messe
a tacere.