Impegno verso le Pmi attraverso la catena Computer Discount, maggiore attenzione alle gare per grandi forniture e nuove attività per la distribuzione. Senza tradire il core business, che si riconferma essere il mercato informatico.
14 novembre 2002> Rifocalizzazione nell’informatica e impegno nella vendita a valore. Con queste promesse Cdc si presenta alla comunità finanziaria, comunicando il proprio piano industriale per i prossimi 3 anni, nell’intento di accrescere l’appetibilità nei confronti degli investitori. Un’appetibilità che dovrebbe derivare dai buoni propositi mostrati dal gruppo toscano, che nel giro di un triennio intende riorganizzare le proprie attività, mostrando una strategia commerciale fortemente orientata all’impresa, sia piccola, sia grande, che coinvolgerebbe, in primo luogo, i numerosi affiliati della catena Computer Discount.
Un primo, grande, passo, Cdc già l’ha compiuto lo scorso anno, mostrando il “pentimento” per essersi avventurata al di fuori dei binari dell’It, con la cessione delle proprie attività intraprese in area editoria e telefonia, e il riacquisto dell’intero pacchetto relativo a Interfree. Un riassestamento non certo indolore, che è costato a Cdc circa 25 milioni di euro, ma che ha avviato la società verso la rifocalizzazione in direzione dell’attività storica, quella fedele all’informatica e alla distribuzione. In linea con questa strategia anche le acquisizioni effettuate nel corso di quest’anno, tutte orientare ad accrescere la forza e la presenza a livello territoriale (Armonia, Mactronics, Test e Sofim).
Ma il nuovo impegno di Cdc si chiama impresa. A partire dalle grandi aziende e la pubblica amministrazione, per le quali sta crescendo l’interesse di Cdc verso le gare d’appalto. E’ di ieri l’annuncio dell’aggiudicamento di una gara per la fornitura a Consip di 30.000 desktop, che va ad aggiungersi a quella già in corso con il progetto Italia Lavoro per l’alfabetizzazione informatica del Sud Italia. Se le grosse forniture possono accrescere il prestigio dell’azienda, il vero focus nel piano di Cdc è l’orientamento verso le piccole e medie imprese, «a salvaguardia – dichiara l’amministratore delegato Leonardo Pagni – del business dei nostri affiliati. Ormai il mercato dei prodotti commodity non può più garantire acquisti fidelizzati da parte dei clienti. Questi si stanno rivolgendo sempre più verso altri canali di vendita, che sono i consumer electronic shop, dove del resto siamo presenti attraverso il nostro canale dei corner Compy. Ma per i negozi Computer Discount pensiamo sia più profittevole cambiare rotta, e dedicarsi alle aziende, delle quali si possono guadagnare la fedeltà d’acquisto grazie alla fornitura di servizi». Questo implica una riorganizzazione delle competenze dei punti vendita, e va da sé che non tutti potrebbero essere adatti al nuovo corso di Cdc.
Sempre entro il 2005, nuove strategie coinvolgeranno anche le attività di distribuzione del gruppo, al momento molto concentrate sulla vendita attraverso gli attuali 24 cash & carry, ma che in futuro prevedono il lancio di una nuova piattaforma di commercio elettronico B2B dedicata a dealer e a Var non affiliati.