I membri della Storage Networking Industry Association annunciano lo sviluppo di una tecnologia di interoperabilità in grado di facilitare agli utenti midrange il lavoro di integrazione di differenti sistemi
11 dicembre 2002 Rendere più facile agli utenti storage midrange l’aggregazione di sistemi differenti nelle loro reti dati e allo stesso tempo salvaguardare le informazioni aziendali con un backup offsite. Questo è il principale vantaggio della tecnologia di interoperabilità storage annunciata dal Supported Solutions Forum della Storage Networking Industry Association (Snia). Come risultato principale dei test condotti dai membri della Snia (Ibm, Mti Technology, FalconStor Software, Veritas Software e Brocade), la tecnologia permette agli utenti finali di combinare le funzionalità del sistema di storage FastT700 di Ibm con quelle del software sviluppato da Mti, Vivant 400. A questa integrazione si aggiunge l’apporto delle funzionalità di protezione dati del software IpStor di FalconStor, con mirroring in modalità remota, locale o con il passaggio a un differente sistema di storage, mentre i programmi Volume Manager Dynamic MultiPathing di Veritas, Redundant Dual Active Controller di Ibm e il link software Phisical Volume di Hp assicurano capacità multipathing. Qualcuno, fra gli operatori del settore, avanza il proprio scetticismo riguardo a un’integrazione hardware-software che potrebbe suonare complessa o addirittura confusa. Gli analisti del Data Mobility Group, tuttavia, definiscono il risultato una “breccia” per l’industria dello storage, da lungo tempo alla ricerca delle soluzioni più efficaci per creare reti eterogenee. Per loro, il tipo di migrazione permesso dalla nuova tecnologia significa un valido supporto in materia di disaster recovery, continuità dei processi di business, acquisizioni e fusioni, distribuzione dei contenuti e per tutte le altre applicazioni cui gli utenti richiedono questo livello di funzionalità.