L’amministratore delegato italiano Roberto Rossi giudica positivamente l’anno appena concluso. La capacità di innovare come motore della crescita.
17 gennaio 2003 “Il 2002 è stato un anno molto positivo e credo che le Tlc saranno uno dei motori della ripresa economica dei prossimi anni”. E’ una voce fuori dal coro quella dell’amministratore delegato di Motorola Italia, Roberto Rossi, che, presentando tre nuovi modelli di cellulari, che saranno rilasciati nel corso dell’anno, ha tracciato un bilancio molto positivo dell’anno che si è da poco concluso. L’ottimismo, ha spiegato Rossi, non deriva solo dai risultati finanziari di Motorola, che dopo aver sofferto come tutte le aziende del settore è riuscita a tornare in utile e ottenere importanti risultati in termini di quote di mercato. Piuttosto, sono i segnali che arrivano dai clienti a far vedere rosa. “Il mercato italiano è uno dei pochi non sussidiati (ovvero i terminali non sono sovvenzionati dai gestori, ndr) – ha ricordato –, domanda e offerta si incontrano in maniera non drogata: è un laboratorio che dà indicazioni precise ed estrapolabili”. In particolare, Rossi valutando il 2002 ne ha individuate tre. “Il mercato ormai è saturo – ha detto – ma non è calato perché la capacità di innovare dei produttori ha convinto i consumatori a cambiare telefono. Inoltre, si è capito che la delusione seguita all’introduzione di Wap e Gprs non era un segnale di assenza della domanda: servivano solo offerte di servizi migliori e quando sono arrivate l’Arpu (Average Revenue Per User, ndr) dei gestori è ricominciato a crescere. Infine, il prezzo medio pagato dagli utenti per i cellulari è aumentato. E’ un fatto banale, se pensiamo che la stessa cosa succede quando si cambia l’auto: in genere se ne acquista una migliore di quella precedente”.
Quanto al ritorno all’utile di Motorola, Rossi ha evidenziato che tale risultato si deve al fatto che l’azienda non ha tagliato gli investimenti in ricerca e sviluppo: “Il ruolo dell’azienda di marca – ha affermato – è fare innovazione”.