Acer brilla nel mercato europeo dei pc

In un contesto di crisi del settore, nel Vecchio Continente la società ha guadagnato il quarto posto, mentre in Italia è quasi testa a testa con Hp, rafforzata dalla quota Compaq.

23 gennaio 2003 Una strategia sempre più concentrata sui servizi, un’ampia offerta per rispondere alle esigenze degli utenti, la cui soddisfazione è uno dei principali obiettivi da raggiungere, nonché una chiara politica a livello mondiale del business model, che vede nel canale indiretto l’unico interlocutore commerciale, sono state, secondo Gianfranco Lanci, presidente di Acer Emea (di recente nominato anche presidente di International Operation Business Group) le armi vincenti che hanno portato la società a crescite elevate in Europa e in Italia, mentre più debole è stata la risposta di Asia e America.

In un contesto di mercato piuttosto critico per il settore dei computer, Acer è riuscita a mettere a segno un icremento delle revenue del 40% in Europa (pari a circa 1,4 miliardi di dollari), a chiudere con profitto e a guadagnare quote sulla concorrenza. Infatti nel Vecchio Continente la società ha raggiunto nel 2002, secondo Idc, la quarta posizione nel mercato dei pc, mentre nei notebook è al secondo posto. Pur in un contesto di risultati molto positivi, a livello europeo la società ha deciso, a fine 2002, di riorganizzarsi. ”Di solito squadra vincente non si cambia, ma ritengo anche che sia meglio cambiare quando le cose vanno bene che non essere costretti a farlo quando vanno male” ha affermato Lanci. In sintesi, la struttura Emea è stata riorganizzata in quattro Regioni e cinque Business Unit. La Regione uno comprende Italia, Francia, Spagna, Grecia e Portogallo, la due è data da Europa centrale, Scandinavia e Paesi dell’Est, la Regione tre è costituita solo dall’Inghilterra, mentre la quarta include Medio Oriente e Africa. Le business unit sono classificate in base alla tipologia di prodotti: notebook e Pda, desktop sia professionali che consumer, server, periferiche e infine servizi. I responsabili di ogni regione si interfacciano con i rispettivi responsabili delle Business Unit.
Per il futuro l’impegno della società è quello di continuare a crescere nelle quote di mercato, a scapito della concorrenza e di diventare entro il 2005 uno dei primi tre player, ”obiettivo forse raggiungibile anche prima della data” ha osservato Lanci, dal momento che le politiche di canale di competitor diretti cone Hp o Ibm non sono delle più chiare, e quindi tendono a creare instabilità e confusione.

In Italia Acer ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 414 milioni di euro (che si confronta con i 383 del 2001) con 75 dipendenti, in calo rispetto agli 83 di un anno prima, questo a conferma della grande attenzione della società ai costi di gestione. Il mercato 2002 dei pc nel nostro Paese vede Acer in seconda posizione (per una differenza di sole 407 unità) dopo Hp (forte dell’eredità di Compaq), ma mantiene la leadership nei notebook, con una quota del 32,5%, come ha sottolineato Gianpiero Morbello, country manager in Italia. Per l’anno in corso gli obiettivi del manager sono di arrivare a un fatturato di 500 milioni di euro, ”valore forse conservativo” si è affrettato a sottolineare, di aumentare il focus nell’area server, dove Acer nel 2002 è cresciuta del 12,8%, mantenere le performance raggiunte nei desktop (l’aumento è stato del 31,3%), il tutto con il supporto dei partner commerciali, con i quali la società è impegnata a costruire una relazione duratura e proficua.

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