Il vendor muove verso la standardizzazione di tutte le macchine enterprise sulla piattaforma a 64 bit di Intel. Sopra, potranno funzionare tutti i principali sistemi operativi.
30 gennaio 2003 La strategia di Hp riguardo ai server è chiara: puntare con decisione su Itanium per il futuro, ma nel contempo offrire ai propri utenti un lungo periodo per effettuare il passaggio alla piattaforma a 64 bit di Intel.
Prima o poi l’asso piglia tutto Itanium (o meglio, i suoi successori), è destinato a far convergere su di sé non solo l’OpenVms della piattaforma Alpha ma anche l’ambiente Ned dei sistemi Mips. Nello Unix targato Hp (che già funziona su Itanium) sarà nel frattempo integrato Tru64 Unix (l’altro Os di Alpha), mediante le release numero 2 e numero 3 di Hp-Ux 11i, che saranno rilasciate tra quest’anno e il prossimo. L’operazione, secondo quanto dichiara la società, sarà vissuta dagli utenti né più né meno come un normale aggiornamento, che però consentirà di integrare nel sistema il meglio delle caratteristiche dell’Os dell’ex Compaq, come le capacità di clustering.
L’idea è quella di una progressiva e inesorabile standardizzazione, anche nella fascia di macchine enterpise, del “core” hardware, sostanzialmente con l’obiettivo di razionalizzare i costi di sviluppo e supporto. Sull’hardware standardizzato, però, grazie alle capacità di partizionamento delle macchine, potranno girare tutti gli ambienti operativi server di riferimento che, nel caso della società di Palo Alto, sono Hp-Ux, Windows e Linux.
Questa strategia non è altro che il proseguimento di un camino segnato, dato che, come ci tiene a sottolineare la società, Hp stessa partecipò attivamente allo sviluppo dell’architettura Epic del chip a 64bit di Intel già dal suo esordio.
Inquadrato in questo contesto, che comunque è di medio-lungo termine, assume nuovo senso anche l’upgrade che la società ha recentemente effettuato sulla piattaforma hardware Alpha, grazie ai nuovi sistemi AlphaServer Es47, Es80 e Gs1280 basati su un’innovativa architettura di interconnessione diretta dei processori, battezzata mesh “switchless”, che consente una scalabilità fino a 64 chip. Il nuovo chip Ev7 che è integrato in queste macchine (che consiste nell’aggregazione, su un unico pezzo di silicio, di Cpu, cache L2, controller di memoria RdRam e porta I/O) ha poi migliorato le prestazioni di una linea che ha ancora la sua ragion d’essere ed è destinata a rimanere ancora per un po’: i server Alpha saranno commercializzati fino al 2006, “ma offriamo comunque da ora 8 anni di tempo alle aziende per pianificare il passaggio a Hp-Ux, dato che il supporto sarà garantito fino al 2011″ ha affermato Simone Bruni, marketing manager Unix server di Hewlett-Packard Italiana.