L’azienda californiana lancia WebLogic Jrockit 8.0, una nuova nicchia per la propria Java Virtual Machine sul processore Itanium 2 di Intel.
28 febbraio 2003 Anche Sun Microsystems e Ibm commercializzano le Java VirtualMachine per le architetture Intel a 32 bit, ma secondo quanto dichiarato dai responsabili di Bea Systems, WebLogic JRockit 8.0, ossia la nuova integrazione della Jvm (Java virtual machine) dell’azienda californiana su processore Itanium 2, rappresenta il primo standalone Jvm ottimizzato specificamente per il chip di Intel. La versione 8.0 offre dunque migliori prestazioni (nonché maggiore stabilità e maturità) rispetto alla precedente release 7.0, lanciata nello scorso agosto. L’aggiornamento include anche due nuove interfacce (Jvmdi per il debugging e Jvmpi per il profiling) che, sempre secondo le dichiarazioni dei vertici della società californiana, intendono rendere più semplici agli sviluppatori i lavori di localizzazione e rimozione degli errori e l’ottimizzazione delle performance dell’applicazione. “Quest’ultima uscita – spiega Bob Griswold, vice presidente e general manager del Java Runtime Products Group – è la più veloce Jvm server-side attualmente sul mercato. Tutte le altre virtual machine sono basate su Hotspot di Sun, sviluppato per un ambiente client-side per attivare un’applet”. Il gruppo Java Runtime Products è stato formato in seguito all’acquisizione da parte di Bea di Appeal Virtual Machines in Svezia e alla partnership strategica con Intel. La nuova Jvm, secondo Griswold, riempirebbe dunque il vuoto lasciato da Microsoft con l’abbandono del mercato Java. L’approccio server-side di JRockit permette una più lunga attività delle applicazioni, una migliore gestione della memoria e una maggiore quantità di traffico di rete input/output.