Paula Hunter, alla guida di UnitedLinux, cerca di fugare i timori che la causa tra le due aziende possa in qualche mdo influenzare il prosieguo dell’operato del consorzio
1° aprile 2003 Senza dubbio una parola di
chiarimento era necessaria. Per questo motivo, Paula Hunter,
alla guida del consorzio UnitedLinux, ha ritenuto opportuno
uscire un po’ allo scoperto e rilasciare ad alcune agenzie statunitensi
una dichiarazione nella quale cerca di fugare i timori che la causa intentata da
Sco nei confronti di Ibm sul
possibile utilizzo di codice Unix possa negativamente influenzare la
collaborazione all’interno del consorzio.
In effetti, nelle scorse settimane
tanto SuSe tanto Conectiva avevano espresso in
modo abbastanza chiaro la loro disapprovazione rispetto alla mossa di Sco.
Addirittura SuSe s era spinta a dichiarare di essere pronta a rivedere gli
accordi con Sco, se quest’ultima non avesse cambiato atteggiamento.
Ora, la
dichiarazione di Paula Hunter, smorza un po’ i toni: “La causa –
avrebbe dichiarato – non ha nulla a che vedere con UnitedLinux e pertanto
non può avere alcun impatto. Si continua come prima“.
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