L’azienda di Bill Gates adotta un’iniziativa mirata a semplificare l’attivazione e la gestione dei software su vasti gruppi di server, la cui principale caratteristica consiste dell’assegnazione automatica di processori e storage.
5 Maggio 2003 Con il lancio del programma Dynamic Systems Iniziative (Dsi), destinato ai centri dati delle grandi aziende, Microsoft intende adottare un approccio aperto alla gestione dei sistemi, pianificando la possibilità per prodotti di terze parti (Hewlett-Packard, Computer Associates e via dicendo) di amministrare server e software che si conformino all’iniziativa. Analogamente ai programmi di Sun Microsystems, Hp e Ibm, l’iniziativa Dsi dell’azienda di Redmond è mirata a rendere più semplice l’attivazione e la gestione di software su vasti gruppi di server e apparecchiature di storage.
L’idea alla base del programma è che la potenza della Cpu e lo storage vengano assegnati automaticamente alle applicazioni secondo necessità, ottimizzando così l’utilizzo delle risorse. Secondo Eric Berg, technical product manager del Gruppo Windows Server, a differenza di Sun, Hp e Ibm, che concentrano la maggiore attenzione sulla messa in opera e sulla gestione del software, l’approccio di Microsoft parte invece dallo sviluppo stesso del software. Gli sviluppatori di Visual Studio avranno dunque la possibilità di scrivere applicazioni che includono le informazioni sulle loro caratteristiche operative e sulle risorse richieste. Informazioni che saranno integrate all’interno dell’applicazione come documenti in linguaggio Xml. A tale architettura Microsoft dà il nome di System Definition Model (Sdm); le applicazioni create sulla sua base saranno più facilmente gestibili proprio in virtù della presenza dei dati sulle caratteristiche operative, presentati come “runtime service”.
L’azienda di Bill Gates sta dunque evolvendo Microsoft Operations Manager e altri strumenti per trarre tutti i possibili benefici dall’architettura Sdm, sperando che altri popolari prodotti gestionali (come OpenView di Hp o Unicenter di Ca) si adattino presto per supportarla. Resta da chiarire però se gli altri vendor saranno disposti ad effettuare le implementazioni, considerando che, per molti versi, l’estensione della gamma di strumenti di Microsoft potrebbe creare problemi di concorrenza. In ogni caso, si prevede che la Dsi (la cui prima, vera esplicazione, secondo Berg, è il recente sistema operativo Windows Server 2003) impieghi anni prima di evolversi completamente, anche in virtù del fatto che Microsoft si sta cimentando su un terreno in cui i prodotti per data center di Hp, Sun e Ibm sono predominanti.