SuSe va avanti nonostante Sco

L’azienda tedesca onorerà gli impegni nei confronti di UnitedLinux, sebbene Sco continui a fare il diavolo a quattro per la presunta proprietà intellettuale sui contenuti di Linux. La citazione in giudizio, comunque, non sembra essere ancora giunta a nessuno dei distributori più o meno coinvolti e t

16 Maggio 2003 I reclami di Sco? Sono a dir poco “curiosi”. Questa è la risposta di SuSE a quanto Sco sta facendo per rivendicare la proprietà intellettuale su contenuti di Linux. Così, SuSe continuerà ad onorare gli impegni assunti verso UnitedLinux, alleanza di cui anche la stessa Sco fa parte insieme a Conectiva e Turbolinux. Nel frattempo, anche MandrakeSoft e Red Hat, principali concorrenti dell’alleanza, sostengono di non essere stati allertati da Sco, e di non temere ripercussioni sulla propria attività.

Le dichiarazioni di SuSe arrivano subito dopo l’annuncio di Sco di cessare la vendita del proprio prodotto Linux, basato su software UnitedLinux, proprio in virtù dei timori legati alla proprietà intellettuale.

Sco, azienda statunitense che attualmente si dibatte in cattive acque finanziarie, sostiene infatti che il proprio copyright su Unix è stato incorporato illegalmente all’interno di Linux. Così, per far valere i propri diritti, avrebbe già inviato lettere a circa 1.500 fra le più grandi società del globo, minacciandole di citazione in giudizio per l’utilizzo di Linux. In un primo tempo l’attacco legale era stato limitato a Ibm, accusata di aver abusato dei segreti commerciali di Sco per apportare illegalmente delle migliorie sul sistema open source.

La più recente iniziativa alza invece il tiro, includendo gli utenti e le compagnie Linux. SuSe, in particolare, potrebbe rappresentare il nuovo bersaglio di Sco, considerando che il suo software Enterprise Server rappresenta la base del codice di UnitedLinux, venduto dai membri dell’alleanza sotto diversi brand. Joe Eckert, vicepresidente delle comunicazioni corporate della tedesca SuSE, esprime sorpresa per quanto sta succedendo, sostenendo che l’azienda dello Utah non avrebbe -ancora- rivolto loro nessuna accusa relativa a un codice non autorizzato in qualsiasi dei prodotti Linux sviluppati.

SuSe continuerà dunque a supportare incondizionatamente il codice base di UnitedLinux. I meno perplessi, in questa situazione, sembrano essere gli analisti dell’industria, pronti a scommettere che dietro la baraonda provocata da Sco si celi un intento preciso: l’acquisizione da parte di un’altra azienda.

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