Le tute blu trovano supporto nei sistemi Erp

1.832 milioni di euro di acquisti Ict dal comparto metalmeccanico

Novembre 2002,
Molto, troppo vasto, il comparto della manifattura
metalmeccanica in Italia, per prendere un esempio di dotazione informatica che
possa calzare per tutti. Il repertorio delle aziende è ampio sia per
diversità di produzione, sia per dimensione aziendale. Se il mercato
Ict già conosce il fenomeno dei "cantinari", nel caso del comparto
metalmeccanico queste micro-aziende raggiungono numeri elevati, che sfuggono
a qualsiasi anagrafica. Al di là di questi "artigiani" del
ferro, numerose rimangono anche le realtà di piccola e media dimensione,
tra le quali l’utilizzo dell’informatica ha tutti i diversi gradi di utilizzo,
dal semplice pc per la contabilità fino ai grandi progetti che prevedono
il disegno dei pezzi prodotti attraverso sistemi di computer grafica. Un minimo
comun denominatore sembra essere, comunque, il software gestionale, ambito su
cui le terze parti possono trovare un ampio bacino di intervento, visto il gran
numero di variabili che distinguono le varie aziende. In generale, si tratta
di un tipo di utenza ben conosciuta dai fornitori e che viene identificata e
raggruppata in diversi distretti industriali, particolarmente numerosi nel Nord
Italia, con centri a Brescia, Lecco, Lumezzane, a Thiene, Schio e Montecchio,
per quanto riguarda il Nord Est, e poi un po’ tutto il Piemonte, con numerose
aziende che gravitano intorno alla Fiat, o in Emilia Romagna e nelle Marche,
dove si trovano centri per la produzione di macchine, prevalentemente destinate
all’agricoltura, all’alimentare o al packaging.
E questi sono gli anni in cui fortemente si sta facendo sentire la riscoperta
di tali distretti industriali, insieme a quelli di altri settori formati sempre
da Pmi, soprattutto da parte dei fornitori di tecnologie informatiche, da quando
si è notato un certo dinamismo nell’acquisto di hi-tech da parte di queste
aziende. La società di ricerche Sirmi ci ha fornito alcuni dati a riguardo.

La spesa complessiva per l’informatizzazione delle aziende metalmeccaniche
prevista per quest’anno in Italia è di 1.832 milioni di euro, in
aumento del 6,4% rispetto ai 1.722 dello scorso anno. In dettaglio, gli investimenti
in hardware che arriveranno da questo settore ammonteranno a 753 milioni di
euro (+4,8%), mentre per il software il giro d’affari dovrebbe arrivare
sui 371 milioni di euro (+8,3%). Sempre alta, e in crescita, la richiesta di
servizi, per i quali le aziende metalmeccaniche sborseranno, entro dicembre
di quest’anno, ben 638 milioni di euro, con una crescita dell’8,9%
rispetto allo scorso anno, mentre è in continua discesa il business generato
dalla manutenzione dell’hardware, che dal ’98 a oggi è diminuito,
in media, del 7,5% all’anno. E il settore sembra voglia dare buone soddisfazioni
anche per gli anni a venire, con incrementi nella spesa complessiva stimati
del +7,5% il prossimo anno, del +8,5% nel 2004 e del +9,4% fra tre anni.
Insomma, un piatto ricco per gli operatori di informatica, che se riusciranno
a essere veramente propositivi nei confronti di questa fascia di utenza potrebbero
anche stravolgere, in meglio, le cifre citate.
Data l’eterogeneità di questo settore di mercato, ci limiteremo, nel
corso di questa inchiesta, a fornire solo alcuni accenni all’approccio di tali
clienti, consapevoli che molte e diverse sono le esigenze di queste aziende,
per le quali ci riproporremo analizzando le varie sfaccettature in occasione
di altri "identikit del cliente".

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