Il mercato dei server torna a crescere

Secondo un’analisi recentemente pubblicata da Gartner, nel secondo trimestre 2003 il mercato dei server ha registrato una crescita del 21%, sostenuta soprattutto dal segmento low end. Il maggior tasso di incremento nelle vendite è di Ibm.

29 agosto 2003 Il mercato dei server nell’area Emea è tornato a crescere, facendo registrare nel secondo trimestre 2003 un incremento a due digit. Secondo una recente analisi pubblicata da Gartner, il comparto ha segnato una crescita del 21% in unità rispetto al pari quarter dell’anno scorso, consegnando 373mila pezzi. Il fatturato è, invece, cresciuto del 5% se confrontato al secondo trimestre del 2002, raggiungendo i 3,7 miliardi di dollari. A sostenere l’incremento hanno contribuito diversi fattori, tra cui le richieste di sostituzione e upgrade, la disponibilità di nuove tecnologie e la debolezza del dollaro. Secondo i dati dell’analisi, a crescere è stata soprattutto la fascia low end, rappresentata dall’offerta Intel-based.
A mettere a segno il miglior segno positivo è stata Ibm, che ha registrato un incremento delle vendite pari al 41,4%, un risultato cui hanno contribuito principalmente le consegne di sistemi xSeries e pSeries. Nonostante le vendite, Big Blue continua a collocarsi al secondo posto nella classifica generale, con uno share di mercato pari al 16,9%. Al primo posto si è confermata Hp, che ha mantenuto il 39,2% del mercato, registrando una crescita del 20,9%. Dell Computer, terza nella classifica dei top five, ha incrementato, invece, lo share, mettendo a segno un +29% e aggiudicandosi il 14,8% del comparto server. Anche Fujitsu Siemens, quarta in graduatoria, ha registrato un incremento nel volume di macchine consegnate. La società ha registrato, infatti, un +22,9%, mantenendo lo share del 6,8%. Sono calate, invece, le vendite di sistemi Sun Microsystems. La società ha registrato un -18,4%, perdendo anche quote di mercato.
Geograficamente le aree a maggiore sviluppo sono state Medio Oriente e Africa, qui la domanda è incrementata del 37%. Per la seconda parte dell’anno le stime si confermano positive, anche se meno ottimistiche rispetto ai risultati del secondo quarter.

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