Pronto a dicembre il Crm di Microsoft

Il rilascio della versione 1.2 di Microsoft Crm entra in questi giorni nella fase beta, in preparazione di un debutto fissato a dicembre.

Il rilascio su scala internazionale della versione 1.2 di Microsoft Crm entra in questi giorni nella fase beta, in preparazione di un debutto fissato per il prossimo dicembre. Se la versione 1.0 del prodotto è disponibile sul mercato Usa da sei mesi a questa parte, si tratta del primo rilascio globale, fuori dai confini del mercato americano. La differenza principale tra Crm 1.0 e 1.2 riguarda però l’ambito delle licenze e della distribuzione, mentre sul piano funzionale il prodotto diventa ora in grado di supportare 9 linguaggi diversi e allarga la sua compatibilità con la piattaforma server 2003 a prodotti come Exchange Server, Windows Server e Small Business Server 2003. Originariamente la scatola poteva essere acquistata come prodotto stand alone dai partner certificati americani, ma in futuro verrà integrata in diversi piani di licensing cumulativo e offerta attraverso una serie più articolata di canali, con i partner autorizzati a scegliere come opzione la vendita di Crm. La prima implicazione di questa decisione è un probabile abbassamento del prezzo. La seconda è un po’ più complicata e nasce dai timori che si sono diffusi nella comunità dei partner in merito al possibile impatto sui margini e sui modelli di erogazione finora adottati. Una strategia “di massa” potrebbe sminuire l’immagine di un prodotto che finora veniva associato a un livello di servizio piuttosto elevato.
“Sì, verrà commercializzato nel quadro dei nostri piani di licenza in volume,” conferma la responsabile di prodotto Microsoft Crm nel Regno Unito, Michala Alexander. La ragione? “Garantire al cliente la possibilità di acquistare Microsoft Crm così come avviene per tutti gli altri prodotti Microsoft. Perché essere costretti a comperarlo separatamente quando hai acquistato altre applicazioni sotto lo stesso identico contratto?” La versione Proessional di Crm richiede in effetti componenti venduti nel quadro degli accordi di licenza in volume. La Alexander nega che questo spostamento verso modelli più massificati derivi da una errata percezione di Microsoft sulla natura del prodotto, sottolineando il ruolo che i partner devono continuare ad avere. “Crm non è una semplice scatola da trasportare dal negozio all’ufficio, non è un programma su Cd che può essere installato in un pomeriggio. E’ qui che entra in gioco la competenza dei nostri partner.” In Inghilterra Microsoft ha per esempio sottoscritto accordi con 14 system integrator.
Microsoft va incontro a molti problemi nel suo tentativo di promuovere la nuova piattaforma per il mid-market e il successo dipenderà proprio dal rapporto con i partner di canale, che secondo Alexander ha ricevuto gli input necessari e ha compreso le motivazioni di una scelta che mira ad allargare il più possibile la potenziale base di clientela. Il rischio è che i partner in questione, minacciati dalla possbilità di generare un margine inferiore, comincino a rivolgersi ad altri provider in questa stessa fascia di mercato, proprio in un momento in cui Microsoft ha bisogno della massima visibilità. E i concorrenti, come dimostra il caso della suite Sap Business One, non mancano.
Sulla versione 1.2, l’enfasi va tutta sulla rapidità con cui è possibile sviluppare e implementare le applicazioni con Crm e Microsoft si è concetrata sulla unitarietà del look and feel Microsoft e sull’integrazione con un prodotto come Outlook. Per quanto concerne la tabella di marcia del prodotto, l’integrazione con Great Plains dovrebbe arrivare due o tre mesi dopo il lancio. La versione successiva potrebbe arrivare nell’autunno del 2004.

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