Secondo la società di ricerca americana, nei prossimi tre anni saranno sempre di più le aziende che decideranno di esternalizzare le loro attività It. Meno rischi con l’offshore
3 novembre 2003 Crescita esponenziale per i servizi di
outsourcing. A decretarla questa volta è Amr Research, secondo
la quale la percentuale delle aziende intenzionate a dare in outsourcing parte
delle proprie attività It è destinato a passare dall’attuale 20 al 50% nell’arco
di tre anni.
La ragione è semplice: il risparmio, dicono in Amr, è troppo
evidente per poter ignorare la questione. Tanto più una strategia di outsourcing
è aggressiva tanto più evidente è il risparmio. Ovviamente i rischi aumentano di
conseguenza, ma va anche detto che rispetto a tre anni fa l’outsourcing offshore
è diventato pratica più diffusa e più sicura. Va anche tenuto presente, dicono
in Amr, che esperienze negative nascono spesso da processi mal gestiti già in
origine, e che dunque peggiorano a distanza.
Come considerazione generale,
Amr ritiene che le attività più facilmente delegabili a un outsourcer sono
quelle più routinarie: paghe e contributi, risorse umane. Di converso non è
opportuno dare in outsourcing ambienti Erp o attività comunque strategiche per
l’azienda.