Erp e Crm fanno bene ai supermarket

Il 70% di questi utenti usa il pc, ma ancora solo per il back office

Lo scenario della grande e media distribuzione commerciale nel
nostro Paese sembra essere ancora dinamico. È infatti tutt’ora in atto
la riduzione dei piccoli esercizi, fino a qualche decennio fa unici riferimenti
per gli acquisti, a favore delle grandi superfici di vendita. Un destino che,
con la comparsa di un numero sempre crescente di ipermercati e di grossi centri
commerciali, sta accomunando anche molti super o minimarket locali, schiacciati
dalla concorrenza dei big della distribuzione. Nomi importanti la cui evoluzione
dimensionale e di mercato si è accompagnata con l’evoluzione tecnologica
della loro gestione, che ha coinvolto i più disparati aspetti di queste
aziende, dai punti cassa al magazzino, alla logistica in generale, fino alla
possibilità di acquisto on line con un’efficace rete di consegna a domicilio.

Una strada, quella della tecnologia, che è stata intrapresa da pochi
tra gli addetti al commercio di medie e piccole dimensioni, dove, nella maggior
parte dei casi, l’utilizzo del personal computer viene destinato unicamente
alle attività di back office, e dove l’unico strumento tecnologico con
un ruolo rilevante, rimane sempre il registratore di cassa. Rimane ancora molto
da fare, quindi, e in tal senso le potenzialità degli operatori di informatica
possono essere interessanti, soprattutto se, oltre alla normale fornitura delle
classiche dotazioni informatiche fatte di pc e registratori di cassa, dimostrano
di essere in grado di offrire soluzioni innovative, che puntino ad ampliare
e facilitare il business di questa categoria.
Dei tanti esercizi commerciali di piccole dimensioni ancora "sopravvissuti"
all’avanzata dei centri commerciali e delle loro esigenze dal punto di vista
tecnologico ci occuperemo nel corso di un altro "Identikit del cliente"
previsto per la fine di quest’anno. In questa indagine, invece, verranno analizzate
le necessità tipiche di iper, super e minimarket, realtà la cui
struttura prevede un maggiore coinvolgimento da parte degli operatori di informatica,
soprattutto per progetti di gestione in questo tipo di aziende, per lo più
organizzate con una sede centrale che coordina una rete di punti vendita sparsi
sul territorio, sia a livello nazionale, sia locale. E l’Italia sembra essere
ormai costellata di tali strutture. Il ministero delle Attività Produttive,
attraverso il proprio Osservatorio nazionale del Commercio, conta, a gennaio
dello scorso anno, 6.804 supermercati e 395 ipermercati presenti nel nostro
Paese. Genericamente, vengono identificati i supermercati come quegli spazi
di vendita con superfici (esclusi i magazzini) di almeno 400 metri quadri, mentre
gli ipermercati vanno oltre i 2.500 mq (classificazione del formato secondo
Iri Information Resource, una società di analisi e di consulenza per
il settore della distribuzione).

La maggior parte dei super (5.218) appartengono alla sottoclasse
che va dai 400 ai 1.000 mq, mentre ce ne sono 1.313 tra i 1.000 e i 2.000 mq,
e 273 oltre tale metratura. La distribuzione è pressoché uniforme
sulla Penisola, con 1.776 supermercati presenti al Nord Est, 1.782 nel Nord
Ovest, 1.409 al Centro e 1.837 al Sud e Isole.
Gli ipermercati sono invece sparsi con minore omogeneità, con 147 al
Nord Ovest, 81 nel Nord Est, 76 al centro e 55 per il Sud e Isole. Se nei supermercati
prevale l’offerta di prodotti alimentari, la regola non vale per gli iper, che
complessivamente, ripartiscono quasi equamente i metri quadri destinati al food
e quelli per l’esposizione di articoli non food (1.071.753 mq contro 1.049.279).
Sotto queste categorie, si trova un certo numero di piccole o medie strutture,
con 683 esercizi commerciali che arrivano fino a 250 metri quadri (55 alimentari
e 628 non alimentari), e 35 strutture medie con superfici di vendita comprese
tra i 250 e i 400 metri quadrati (8 food e 27 non food). Questa, in estrema
sintesi, la panoramica.
Ma vediamo ora quanto tali strutture sono recettive nei confronti dell’informatica.
La Camera di commercio di Milano valuta che l’utilizzo del computer nel comparto
arriva a punte del 70%. Ma tale percentuale non sembra essere indicativa, dal
momento che si è rilevato che l’utilizzo è legato soprattutto
alle quotidiane operazioni di back office, vale a dire lavori di segreteria
quali scrittura e invio di lettere e documentazioni fiscali. In qualche caso
si arriva all’integrazione di un sistema gestionale che sovrintenda alla fornitura
e alla logistica. L’Istat mette a disposizione alcuni dati che, anche se riferiti
al 1999, possono fornire un’idea del grado di informatizzazione di tali aziende:
tra le imprese con meno di 20 dipendenti, ben il 71,2% non dispone di attrezzature
It, percentuale vicina al 70,1% che è quello relativo alle aziende con
250 addetti e oltre. Quelle più affezionate alla tecnologia sembrano
invece essere le strutture comprese nella fascia tra i 50 e i 250 dipendenti
(solo il 5,5% non usa l’It).

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