Molto, troppo sicuramente per una piccola impresa, che non ha sicuramente la forza economica di investire in un totale rinnovamento della sua infrastruttura e soprattutto in alcuni componenti critici. Questo è più o meno il parere unanime che si riscon …
Molto, troppo sicuramente per una piccola impresa, che non ha sicuramente la
forza economica di investire in un totale rinnovamento della sua infrastruttura
e soprattutto in alcuni componenti critici. Questo è più o meno il parere
unanime che si riscontra nei testi e nei manuali.
Tuttavia, l’esigenza di una riorganizzazione dell’azienda che guardi al
cliente prima che al prodotto è diventata talmente universale, che molto si sta
facendo perché il Crm diventi pratica sostenibile anche a costi ridotti.
Ne è un esempio Microsoft, che nel suo prossimo Office System integrerà in
Outlook un modulo da lei stessa definito “mini-Crm”, che dovrebbe consentire una
profilazione più accurata di ciascun contatto e una interrelazione con altre
informazioni in mano ai diversi reparti aziendali.
Ma ancor di più ne sono un esempio alcune pur grosse corporation
statunitensi, Xerox in prima fila, che sono riuscite spendendo poche centinaia
di dollari a implementare una soluzione sufficiente alle loro necessità.
Sono casi che hanno fatto scuola e dei quali parla numerosa letteratura
statunitense, enfatizzando non tanto l’aspetto tecnologico della questione,
quanto l’approccio e il metodo. Riprendiamo dunque i punti chiave identificati
alla fine dello scorso anno da una rivista statunitense, che con l’aiuto di
Forrester Research ha per l’appunto riassunto in 10 mosse cosa può fare una
azienda di piccole dimensioni per implementare un progetto di Crm con un budget
più che mai esiguo.
La regola prima, secondo Forrester, è che l’approccio sia coordinato, perché
se così non fosse, nel momento in cui l’azienda si trovasse nelle possibilità di
passare a un progetto superiore i costi di integrazione potrebbero diventare
addirittura esorbitanti.