La decisione di inserire le funzionalità di orchestration dei servizi Web proprie di BizTalk nel prossimo Os server, suscita qualche riflessione.
2 febbraio 2004
La prossima versione di Windows Server comprenderà funzioni cosiddette di “business process orchestration”, cioè deputate a consentire il collegamento a Web service senza che sia richiesto l’intervento “normalizzatore” di un middleware aggiunto.
Non si inventa nulla, comunque: si integra.
La tecnologia che entrerà in Windows Server, infatti, sarà quella già esistente (ma, comunque, sempre in via di perfezionamento) di BizTalk Server, ovvero lo strumento che Microsoft destina all’integrazione delle applicazioni di business fra partner, e che, per primo, fece entrare Xml nel verbo quotidiano di Redmond.
Stiamo parlando di un prodotto che uscirà, forse, nel 2006, cioè dopo Longhorm, in nuovo Os client Microsoft. Quindi è forse presto. Ma stiamo anche parlando di un’idea tecnologica, cioè quella di incorporare funzioni di middleware in un sistema operativo, che, da un lato continua la tradizione di “embed-this” di Microsoft e che, dall’altro, porta Redmond nelle aule istituzionali a giustificare il proprio “diritto a innovare”, lo stesso che gli contesta il Commissario Ue per l’anti-trust, Mario Monti.
L’idea di fondo di Microsofr, infatti, è sempre quella: “con più metti nel sistema operativo, meglio è”.
Ma qui di tratta di inserire funzioni di middlevare che sono tipiche di vendor, che, spesso, sono partner di Microsoft, come Bea, webMethods, Tibco e SeeBeyond.
Proprio di Longhorn, poi, si sa che comprenderà uno strato middleware di Web service, ora conosciuto con il nome in codice di Indigo, che abiliterà il sistema operativo client alle attività di orchestration.
Va ricordato che Microsoft, insieme a Ibm e Bea, lo scorso anno propose uno standard per la coreografia dei servizi Web che comprendeva il supporto dell’orchestrazione, chiamato Business Process Execution Languahge for Web Services. E il prossimo BizTalk Server 2004, atteso nel corso dell’anno, supporterà proprio questo standard.
Le funzioni di orchestrazione ereditate da Biztalk saranno parte dell’Os server, dunque, sempre che non sopraggiungano rimostranze da parte della comunità tecnologica.
O sempre che, nel frattempo (ricordiamo: stiamo parlando del 2006) Microsoft non riesca a convincere partner tecnologici e affini della bontà dell’operazione.