Reingegnerizzata l’offerta sulla base della Service oriented architecture, Interwoven renderà presto disponibile l’Enterprise content management sotto forma di servizio. Primo requisito, rendere condivisibili già da oggi tutti i contenuti delle diverse applicazioni aziendali
Mai come in questi ultimi tempi le aziende si sono mosse verso una
razionalizzazione delle infrastrutture It. Un trend che procede di
pari passo con lo sfoltimento dei fornitori di tecnologia, chiamati a
rendere sempre più aperte e integrate le proprie offerte. È il caso
dell’Enterprise content management, un mercato dalle molteplici
declinazioni, che ormai chiede a chi vi opera la capacità di
affiancare alla classica gestione dei contenuti Web, anche il
document management, la collaboration, il digital asset e il record
management. È proprio questo il percorso che ha seguito Interwoven,
società californiana attiva dal ’95 nella gestione del Web content e
che ora, in seguito alle evoluzioni di prodotto e ad alcune
partnership trasformate in acquisizioni, come quelle con Metacode,
MediaBin e iManage, si presenta come fornitore a tutto tondo sul
mercato dell’Ecm.
Con un fatturato 2003 di 111 milioni di dollari e 26 filiali in 15
paesi al mondo, l’azienda è presente in Italia da un anno con una
struttura di otto persone. «Il 60% delle revenue worldwide sono
originate dalla vendita di licenze – ha puntualizzato Luca
Gargaglione, country manager di Interwoven Italia -, ma contiamo di
far crescere questo contributo fino al 70%, facendo diminuire il peso
dei servizi. Siamo, infatti, una società tecnologica e, una volta
garantita la consulenza sul prodotto, ci appoggiamo ai partner
commerciali per tutta la fase implementativa». Tra gli accordi
internazionali Interwoven vanta alleanze con società del calibro di
Accenture, Deloitte Consulting e Ibm, mentre a livello locale spicca
soprattutto E-tree del Gruppo Etnoteam. «Accanto a queste ci sono,
poi, le partnership tecnologiche – ha sottolineato Gargaglione – con
Ibm, Bea, Sap, Siebel, Microsoft e tanti altri fornitori It per un
totale di 2.700 clienti diversificati nel settore finance, legal,
retail, farmaceutico, government, telco, manufacturing e technology.
In Italia le principali referenze sono rappresentate da Vodafone,
Pirelli, Postecom, Bpm, Intesa Mediofactoring, Fiat, Novartis, Bnl
Ducati e GruppoMps».
Sui clienti storici le soluzioni implementate sono tipicamente di Web
content management, spunto iniziale per l’integrazione di nuovi
moduli Ecm. «I clienti più recenti – ha precisato Carlo Sarugeri,
technical manager di Interwoven – hanno cominciato, invece, con
l’Enterprise content distribution, usando la nostra piattaforma per
standardizzare la distribuzione del contenuto e del codice fra gli
ambienti di sviluppo e gli application server di produzione. In
questi casi ci confrontiamo spesso con soluzioni sviluppate in
proprio, difficili da gestire non appena crescono di complessità,
mentre il nostro è uno strumento potente e facile da usare».
Una priorità per i Cio
Il problema della gestione dei contenuti rappresenta ormai una
priorità per i Cio delle aziende, frastornati dalla diversa natura di
dati, che fino a oggi sono stati trattati all’interno di silos
scollegati. «Da una parte le aziende hanno le varie tipologie di
contenuti – ha schematizzato Gargaglione -, da cui tra l’altro
derivano le varie forme di content management, ossia i documenti, i
file multimediali, il codice, i record e le pagine Html. Dall’altra
parte ci sono le iniziative. Una banca, per esempio, può disporre di
un sito di online banking, un’iniziativa Crm o una extranet per
gestire i contatti con i partner. In mezzo ci sono i team di lavoro,
i dipendenti che devono intermediare tanti contenuti differenti su
tante iniziative diverse. Può essere il marketing, il call center,
l’Hr o possono essere gli sviluppatori interni. Con la nostra
piattaforma contiamo di offrire loro un valido sistema di Ecm dagli
strumenti semplici, in grado di inserire, modificare, validare e
archiviare contenuti diversi, portandoli in modo trasversale su tutte
le iniziative attive, in sostanza, gestendo l’intero content
lifecycle».
Fino a oggi le aziende si sono, invece, limitate a costruire isole di
contenuti, la cui gestione è ancorata ad applicazioni specifiche.
«Finora, le società hanno implementato un content management”lite” –
ha continuato Gargaglione -. Numerose applicazioni di Crm o Erp
offrono, infatti, soluzioni integrate per la gestione dei dati, che,
però, non possono essere condivisi trasversalmente. Al contrario, la
nostra tecnologia è in grado di disaccoppiare le applicazioni e i
contenuti, eliminando questa cablatura limitante, pur tenendo
presente la diversa natura dei documenti trattati. Quasi tutte le
aziende attive sul mercato dell’Ecm convogliano, infatti, documenti,
file multimediali, record, pagine Web ed e-mail in un database. Ma
questa, secondo noi, è una soluzione complessa, in grado di
funzionare se si hanno un paio di contenuti diversi da gestire e,
quindi, si riesce a trovare facilmente un trade off nella struttura
del repository centralizzato. Diversamente è meglio procedere per
contenitori ottimizzati e usare un approccio cross per far
condividere i contenuti tra le applicazioni».
Per garantire questa caratteristica alla propria offerta, Interwoven
ha, quindi, effettuato una reingegnerizzazione dell’architettura,
basandola sui Web service. «La scommessa sulla Service oriented
architecture – ha commentato Sarugeri – garantisce alle nostre
soluzioni l’integrazione con qualsiasi applicazione e pone le basi
per lo sviluppo di Content network, un content management distribuito
in tutta l’azienda e tra tutte le applicazioni».
Le soluzioni per aree aziendali
Intorno alle sei declinazioni dell’Ecm, rappresentate da
collaboration, e-mail, document, Web content, digital asset e record
management, Interwoven ha sviluppato tre servizi fondamentali. «Il
primo è la distribuzione dei contenuti – ha specificato Gargaglione
-, una soluzione utile per aziende distribuite geograficamente e che,
quindi, dispongono di application server replicati localmente. Il
secondo servizio è la content intelligence. Tramite dei tag
descrittivi, creati attraverso un motore di generazione ereditato
dall’acquisizione di Metacode e attaccati a ciascun contenuto, siamo
in grado di semplificare la ricerca dei dati, la loro catalogazione e
personalizzazione. Il terzo servizio, infine, è la content
integration, per l’integrazione e la riusabilità dei contenuti tra
diverse applicazioni».
Sulla base di questi servizi, Interwoven sviluppa soluzioni su
misura. «Attraverso la combinazione di moduli specifici – ha
continuato Gargaglione – possiamo risolvere problematiche per aree
aziendali. Un ufficio marketing dovrà gestire, infatti, problemi di
digital asset management riconducibili alla gestione del brand o al
coordinamento per il rilascio di un prodotto. Soluzioni di
collaboration e file management saranno più richieste, invece, dalla
parte finance, mentre il record e il document management saranno più
appannaggio legal». Sulla base di queste problematiche, Interwoven
propone, tra l’altro, soluzioni già implementate, per ora focalizzate
sulla compliance, il deal e il brand management.