Con il rilascio di LiveCycle e di alcuni nuovi servizi documentali, Adobe amplia il supporto all’automatizzazione dei flussi informativi all’interno dell’azienda estesa.
18 giugno 2004 In un mercato It caratterizzato dal perdurare di una forte stagnazione economica, tre sono gli imperativi aziendali che si stanno imponendo con crescente insistenza: soddisfazione del cliente, efficienza operativa e rispetto dei requisiti di sicurezza. Per garantirli, due sono i presupposti indispensabili che le società sono chiamate a rispettare, il supporto di standard tecnologici e l’ottemperanza a nuovi vincoli normativi, come la tutela della privacy, la firma digitale, il controllo sui diritti d’accesso e la conservazione dei dati secondo gli obblighi di legge. In questo scenario, Adobe conta di avere le carte in regola per giocare un nuovo ruolo all’interno delle aziende, principalmente improntato ai servizi documentali e all’ottimizzazione dei processi informativi. Le soluzioni proposte, spingendo il tradizionale raggio d’azione della società oltre il digital imaging, ruotano tutte attorno al concetto di Intelligent Document Platform, una architettura in grado di accelerare e automatizzare i flussi informativi dell’azienda estesa. Sempre più ampia e completa, questa nuova offerta pesa oggi per un terzo sui risultati di Adobe, che, chiuso il fiscal year 2004 a 1,5 miliardi di dollari, sta registrando anno su anno, una crescita del 40% nelle vendite di questa Business Unit.
In pratica, la piattaforma di Intelligent Document Platform fornisce una serie di servizi documentali incaricati di facilitare l’interazione tra l’utente e i documenti, trasformati in “intelligenti” in seguito alla sintesi della parte visuale Pdf con la logica applicativa e il formato di scambio Xml.
“Alla base dell’intera infrastruttura sta LiveCycle – ha chiarito Andrea Valle,business development group management Idp di Adobe Italia -, un software server che mette a disposizione i servizi indispensabili per integrare i processi manuali all’interno delle applicazioni d’impresa”. Sviluppato in ambiente J2Ee, la piattaforma lavora sull’application server di Ibm, WebSphere 5.0 e 5.1, mentre il supporto a JBoss 3.0/3.2 è fissato per luglio e quello per Bea WebLogic è stimato per l’inizio del 2005. Per quanto concerne i sistemi operativi server, invece, LiveCycle è già disponibile per Microsoft Windows Server 2003, Linux Red Advanced Server 2.1, Sun Solaris 8/9 e Ibm Aix 5L. La piattaforma, pur vantando ottimizzazioni per le soluzioni Documentum, Open Text, Sap e Ibm, si interfaccia con qualunque database e soluzione di Enterprise content management, Erp e Crm via Api Java e servizi Web.
Al di sopra del livello infrastrutturale garantito da LiveCycle stanno i servizi documentali, una gamma di soluzioni modulari focalizzati sulle quattro tematiche della generazione dei documenti, della collaboratività, della sicurezza e dell’automazione. Si muovono in questi due ultimi ambiti i recenti rilasci di Adobe, che oltre ad aver reso disponibili anche in Italia Designer 6.0, Barcoded Paper Forms Solutions e Policy Server 6.0 (si veda LineaEdp 10 pag. 22 ), sta per distribuire anche Form Server 6.0, Form Manager 6.0, Reader Extensions Server 6.1 e Docuemnt Security Server 6.0.
“Il primo prodotto si incarica di gestire e pubblicare form dinamici per la compilazione anche off line da parte dell’utente – ha puntualizzato Valle –. Il secondo costituisce il repository per la pubblicazione dei moduli. Il terzo estende le funzionalità di Adobe Reader per consentire agli utenti di partecipare agilmente ai processi basati su e-form. L’ultimo, infine, fornisce funzioni di firma digitale e cifratura già disponibili, rendendole disponibili su un prodotto server”.
Il costo di una soluzione di automazione documentale minima, ma completa, si aggira attorno ai 50mila euro.