Ibm nell’utility computing, con “Rational-ità”

Big Blue rilancia la propria software platform con iniziative per la comunità di sviluppo.

20 luglio 2004

Ha aperto ufficialmente i battenti ieri a Dallas (Texas), la Rational Software Development User Conference. Circa 2mila i partecipanti, di 44 paesi diversi, il 20% dei quali fuori dagli Stati Uniti. Questi, in soldoni, i numeri della kermesse.


Al grido di "Software runs the world" (Il software fa girare il mondo), i vertici della società hanno illustrato alla platea riunita in occasione dell’evento le novita’ tecnologiche del braccio applicativo di Big Blue. «I nostri clienti sono sottoposti a pressione su due fronti – ha esordito Mike Devlin, general manager di Rational Software -. Anzitutto, su quello del business, perché l’imperativo è ridurre i costi. Ancora, sul fronte tecnologico, perché c’è la necessità di migliorare l’integrazione delle molteplici soluzioni utilizzate in azienda. Questi problemi, tuttavia, oggi sono più facilmente risolvibili applicando la filosofia dell’on demand, che diventa un forte abilitatore dei processi di business».


Rational, società rilevata da Big Blue nel dicembre del 2002, è da sempre specializzata nelle soluzioni di gestione dell’intero ciclo di vita dello sviluppo delle applicazioni.


«Combinando la migliore tecnologia di sviluppo sul mercato, quella di Rational, con il nostro middleware – ha sottolineato Gary Cohen, general manager delle soluzioni di pervasive computing di Ibm – siamo oggi nella condizione di offrire la più completa piattaforma applicativa, in grado di garantire un’ampia gestione degli ambienti server».


Di fatto, quello che la società propone è un approccio allo sviluppo business driven, che si fonda sulla standardizzazione dei componenti, in modo da favorirne il riutilizzo, seguendo i dettami della Service oriented architecture.


È un approccio che unisce tecnologie e best practice e che copre, in un processo unico, l’analisi dei requisiti di business, lo sviluppo rapido di applicazioni in un ambiente runtime e collaborativo, il deploy delle applicazioni e il change management.


«Tutto questo – ha tenuto a precisare Devlin – è possible grazie a un framework tecnologico, Eclipse, che utilizziamo sia noi che i nostri partner e che permette di supportare sia Java che .Net».


Nel corso della giornata di aperture dell’evento, Ibm ha anche presentato una nuova tecnologia di auto-configurazione, battezzata Solution Installation for Autonomic Computing, che dovrebbe facilitare lo sviluppo di applicazioni che prevedono la condivisione delle risorse computazionali. Big Blue, insieme a Novell e ad altre società, ha inoltre proposto questa tecnologia, sotto forma di alcune specifiche afferenti all’Xml Schema, al World Wide Web Consortium (W3C), allo scopo di renderle universalmente disponibili, gratuitamente, alla comunità degli sviluppatori.


La tecnologia in questione permetterà di facilitare l’installazione di software in ambienti complessi, favorendo la distribuzione in modo automatico, sulle diverse macchine, sia della prima installazione che dei successivi aggiornamenti.


Su questa tecnologia, Ibm collabora con InstallShield e Zero G, società con le quali sta lavorando anche all’implementazione di una serie di interfacce di gestione.


Tali interfacce potranno essere utilizzate per condividere le informazioni di configurazione relative ai pacchetti software da installare su tutta l’infrastruttura It dell’azienda. Novità sono state anche annunciate per quanto attiene a DeveloperWorks.


Nel 2004, infatti, il programma di partnership è stato rivisitato e gli è stata conferita una connotazione per industry verticali.


«Il programma coinvolge circa 900 partner nel mondo – ha concluso Devlin – che, grazie all’iniziativa, sono in grado di collegare e mixare al meglio le tecnologie Ibm».


Tutto questo si concretizza in una serie di iniziative che Big Blue, di concerto con i partner, rivolge alla comunità dei suoi sviluppatori (circa 4 milioni).


Sul sito Web di DeveloperWorks, infatti, sono disponibili non solo i codici sorgenti ma anche tutorial, white paper tecnici, kit di valutazione, webinar e quant’altro possa servire a migliorare le attivita’ di sviluppo e deploy della Ibm Software Platform.


Ibm ha, così, oggi, a disposizione una serie di soluzioni per gli sviluppatori che hanno esigenze più basiche (la tecnologia client based Workplace) e una piattaforma di sviluppo e deploy ad ampio spettro (Rational), entrambe abbinate al middleware WebSphere della casa di Armonk.


In ambo i casi è garantito il supporto all’utility computing, la cui logica è stata plasmata per permettere un piu’ facile sviluppo, condivisione e aggiornamento delle applicazioni.

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