Una trimestrale che non centra gli obiettivi rivisti qualche settimana fa. E che denuncia l’impasse derivante dal contenzioso legale in corso.
29 luglio 2004 Tutta colpa di Oracle. La battaglia
legale ha un impatto negativo sulla trimestrale di PeopleSoft,
che non riesce a centrare, se pure di poco, nemmeno l’obiettivo di fatturato già
rivisto al ribasso e che dunque scarica sulla rivale e sulla disputa in corso le
responsabilità dell’impasse.
Qualche settimana fa la società aveva riletto al
ribasso le previsioni di fatturato portandole in un range compreso tra i 655 e i
665 milioni di dollari.
A conti fatti l’evidenza è ancora diversa:
647,3 milioni.
Che in realtà rappresentano un incremento
interessante rispetto al pari periodo dell’anno precedente quando aveva chiuso a
497.4 milioni. Però l’anno scorso non c’era J.D.Edwards negli
asset e dunque è difficile parametrare.
Più esigui anche gli utili. Erano
36,5 milioni alla fine del secondo trimestre dello scorso esercizio, sono 11
milioni adesso, con un regresso dunque del 70%.
Ma anche in questo caso un
po’ di colpa spetta ancora ad Oracle.
La perdita di profitto è infatti
imputabuile in parte ai costi di acquisizione di J.D.Edwards, ma in parte va
associata alle spese legali sin qui sostenute.
E dunque alla fine PeopleSoft
finisce per congratularsi con se stessa. Per la capacità di restare a galla
nostante l’azione di disturbo che sta inevitabilmente influenzando i clienti e
le loro decisioni di acquisto.