Linux viola 283 brevetti

Lo ha stabilito Open Source Risk Management. Nessuna violazione, finora, è stata portata in tribunale per una disamina di merito.

2 agosto 2004 Messa in questi termini la questione è
seria.
Secondo Open Source Risk Management, un’associazione
che offre coperture assicurative in materia di violazione della proprietà
intellettuale, potenzialmente Linux viola qualcosa come 283
brevetti,
27 dei quali in mano a Microsoft. Nessuna di queste
violazioni, tuttavia, è mai stata portata davanti a una corte federale per una
valutazione di merito.
Secondo Osrm, 98 dei 283 brevetti sono in mano ad
alleati del mondo del Linux: 60 di Ibm, 20 di Hp e 11 di Intel.
La disamina
da parte di Osrm ha interessato in modo specifico i kernel 2.4 e 2.6 del sistema
operativo, il tutto con l’obiettivo di dare una corretta valutazione
della copertura assicurativa
, il cui lancio è previsto per l’inizio del
prossimo anno.
Al momento, a quanto è dato di sapere, si parlerebbe di un
premio di 150.000 dollari l’anno per la copertura di costi fino a 5 milioni di
dollari.
L’attenzione di Osrm è molto alta, non solo per la crescita del
mercato Linux nel suo complesso, ma anche per l’enfasi che proprio in questo
periodo una serie di aziende stanno mettendo sulle tematiche legate alla
proprietà intellettuale.
E’ di pochi giorni fa la notizia di un carteggio
interno ad Hp, risalente a circa un anno fa, nel quale la società sollevava
qualche perplessità in merito ai problemi di tutela della proprietà
intellettuale.
Così come è di questi giorni la notizia che Microsoft intende
raggiungere quest’anno il tetto dei 3.000 brevetti.
Non è comunque detto che,
portato in tribunale, un brevetto non venga poi invalidato, facendo decadere
qualsiasi rivalsa promossa nei confronti di aziende
terze.

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