Toshiba mette i piedi sul desktop

Con le linee di pc Equium serie 3 e serie 7, l’asso dei portatili ha deciso di avviare anche nel nostro Paese la commercializzazione di pc desktop.

Il campo di battaglia è, sicuramente, uno dei più duri per gli operatori
dell’Information technology. Ma, se i produttori vorranno continuare ad
avere voce in capitolo nei prossimi anni, non possono fare a meno di essere
fornitori di pc desktop, data la "consistenza" del comparto rispetto al
totale dei sistemi commercializzati. Proprio in base a questa scottante
verità, Toshiba ha deciso di sganciarsi dal segmento verticale dei
portatili per aggredire anche quello dei sistemi da scrivania, puntando a
divenire uno dei primi tre produttori in Europa entro il 2003. Obiettivo di
tutto rispetto, dato che la società parte da un market share nel Vecchio
Continente del 6%, che le assegna la quinta posizione in classifica.
In realtà, la casa giapponese commercializza pc desktop in Usa ed Europa d
a
un paio d’anni, ma solo ora si sente pronta per far approdare i pc Equium
(questo è il nome delle due linee da scrivania targate Toshiba) anche in
Italia. La filosofia con la quale gli Equium vengono proposti è la stessa
che sta alla base dei portatili Toshiba, e vede la gestibilità in ottica
costi come primo asset da servire sul piatto. Fondamentale, quindi è la
piattaforma comune alla base delle macchine: stesse componenti
interscambiabili (dischi, memoria, periferiche), uniformità nelle schede
madri e garanzia della loro durata nel tempo. Queste, in sintesi, sono le
carte con cui si presentano gli Equium serie 3 e serie 7. La prima linea è
composta dai minitower 3100 e 3200, che incorporano processori Celeron,
Pentium II o Pentium III fino a 600 MHz e offrono discrete possibilità di
espansione. Il target, per la serie 3, è il mercato Soho attento al valore
tecnologico dei sistemi. Gli Equium serie 7, invece, si presentano nelle
due vesti slim line e full size, entrambe posizionabili sopra una
scrivania, e offrono un approccio a lungo termine pensato per realtà anche
complesse, che pone l’accento sulla facilità di manutenzione delle
macchine. I sistemi, infatti, implementano funzionalità di gestione in
remoto e offrono un facile accesso alle componenti interne grazie
all’apertura laterale dello chassis. Anche in questo caso,
l’equipaggiamento prevede chip Celeron o Pentium, mentre la dotazione di
dischi fissi spazia da 4 a 20 Gb.

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