Il test di FileMaker 7 Pro

La nuova versione 7 cambia radicalmente il prodotto, diventando competitiva nei confronti di Access

luglio/Agosto 2004 Nato nel mondo Macintosh e successivamente migrato verso Windows, FileMaker è uno tra i più facili database per uso individuale e aziendale. Il suo punto di forza è da sempre la semplicità dell’interfaccia a la rapidità con cui è possibile costruire un database, generare report e produrre maschere d’inserimento.

Il suo punto debole era in origine l’architettura “flat file” ossia basata su un singolo archivio che conteneva l’intero database e che non consentiva la creazione di vere relazioni tra tabelle differenti all’interno dello stesso file. Il prodotto si è gradualmente evoluto fino a diventare, con l’attuale versione 7, un vero e proprio database relazionale.

Ciò ha comportato la modifica della struttura degli archivi e una profonda revisione dell’intero prodotto. Il risultato è un software con potenzialità molto maggiori: 8 terabyte di capienza per singolo database (8.000 volte superiore alla versione precedente) e la possibilità d’importare i tipi più svariati di oggetti (immagini, filmati, musica, documenti Word o Excel, file PDF, eccetera). Inoltre tutte le tabelle che compongono un database possono finalmente risiedere in un singolo file.

Il prodotto viene affiancato da una versione Developer che facilita lo sviluppo di applicazioni e da un nuovo server che supporta milioni di tabelle, hard disk ad alte prestazioni e CPU multiple.

Nell’uso pratico, FileMaker rimane semplice nelle funzioni di base, ma diventa complesso quando si entra nel dominio delle relazioni e delle funzioni programmabili per le quali non bastano le indicazioni di aiuto e la documentazione di corredo. Chi avesse già dimestichezza con un database relazionale come Access, troverà diversi concetti familiari e potrà apprezzare anche la semplificazione di alcuni processi che vengono quasi completamente automatizzati da FileMaker, di contro, non si può entrare nel dettaglio della sintassi SQL, immediatamente visibile con Access.

Il prodotto si propone come piattaforma mirata per gruppi di lavoro nelle grandi aziende oppure per le piccole e medie imprese. Non offre le potenzialità di controllo e ripristino automatico dei database transazionali di grosso calibro, come SQL Server e DB2, ma al tempo stesso può integrarsi con questi ultimi e creare rapidamente applicazioni da utilizzare anche via Internet o intranet.

La versione 7 aggiunge inoltre script e meccanismi di sicurezza condivisibili da tutte le tabelle di un file, creazione di relazione mediante strumenti grafici di drag & drop, rappresentazione visuale della struttura con la possibilità di mostrare anche architetture complesse, relazioni bidirezionali e multi-campo, nuovi operatori, modelli già pronti per rendere accessibile il database sul Web.

Sul fronte della gestione, il prodotto permette il backup a caldo, anche automatico e non presidiato mentre il database è in uso e la modifica dei parametri operativi del server senza doverlo riavviare. Le informazioni trasmesse tra client e server vengono cifrate mediante lo standard SSL e l’autenticazione può essere demandata alle funzioni di Active Directory (Windows) oppure Open Directory (Macintosh). La versione developer aggiunge la possibilità di creare funzioni ad hoc per l’elaborazione dei dati, di memorizzarle in un archivio centrale così da riutilizzare in più tabelle e fornisce un modulo di esame dettagliato del database per una migliore manutenzione. Lo Script Debugger, infine, aiuta nel risolvere problemi all’interno delle procedure sviluppate.

Senza sapere come funzionasse e utilizzando la scarsa manualistica a corredo e una minima esperienza pregressa in Access, siamo riusciti a costruire un database funzionante in una giornata e mezzo, sfruttando l’importazione automatica dei dati da Excel e scomponendo le informazioni originali in due tabelle legate da una singola relazione per rendere il tutto più efficiente. Nello stesso periodo siamo anche riusciti a produrre viste che univano le informazioni tra le due tabelle e filtri di esportazione in formato HTML oppure CSV (testo separato da virgole) oppure ancora XML.

Siamo rimasti sorpresi dalla mancanza di un’opzione per l’esportazione diretta in Excel (è presente ad esempio quella per Lotus 123) e ci siamo un po’ arenati nell’uso delle funzioni interne avanzate sulle quali non siamo riusciti a trovare documentazione sufficiente. Nel complesso, l’impressione è stata positiva.

Caratteristiche tecniche
Nome: FileMaker 7 Pro
Produttore: FileMaker
Requisiti minimi: Pentium III 300 MHz, 128 MB RAM (consigliati 256 MB)
Sistema Op.: Windows 2000 con S.Pack 4 o Windows XP con S. Pack 1

Voto globale: 7,5
Prezzo: 419 euro; 215 euro aggiornamento dalla v.6; 719 euro v. Developer 7 (IVA inclusa)

Pro
• Facile da imparare per la costruzione di database di media complessità
• Architettura completamente relazionale
• Elevato numero di funzioni e automatismi da cui attingere
• Affidabile e veloce

Contro
• Documentazione scarsa o mancante sulle funzioni avanzate
• Sintassi SQL non direttamente visibile o modificabile

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