Un rapporto afferma che il sistema operativo di Apple e il noto opensource sono i meno attaccati. Il più bersagliato è Linux.
Spetta a Mac Os X e alla piattaforma opensource Bsd (Berkley Software Distribution) la palma d’oro per la sicurezza dei sistemi operativi. Forse per gli utenti della Mela non è una novità, ma a confermarlo è la società londinese mi2g, che opera nel campo della sicurezza, secondo cui Linux rappresenta, per contro, l’ambiente più bersagliato, seguito a ruota da Windows.
Le affermazioni di mi2g sono supportate dall’analisi di oltre 235mila attacchi, con esito positivo, avvenuti ai danni di computer sparsi nel mondo, online 24 ore su 24, nel periodo temporale compreso tra il novembre 2003 e l’ottobre di quest’anno.
Il 65% degli attacchi registrati ha riguardato il sistema operativo del Pinguino, mentre l’ambiente di Redmond se ne è aggiudicato il 25%. Le “intrusioni” in ambienti basati su Mac Os X e su Bsd hanno contato per meno del 5% sul totale.
Fatto non da poco, dall’indagine è emerso che gli attacchi a Windows tendono a generare conseguenze superiori alle aspettative, mentre raramente provocano danni seri a sistemi basati su opensource (va ricordato che anche Mac Os X, essendo costruito su core Bsd -based, ha una propria matrice opensource, pur essendo un sistema proprietario).
L’analisi si è anche spinta nel dettaglio delle fasce d’utenza più danneggiate, stabilendo che nel 33% dei casi si tratta di utenti domestici, nel 59% di realtà small business e solo nel 2,5% dei casi di grandi aziende o enti governativi.
Riguardo i danni economici, mi2g ha stimato che gli attacchi nel loro complesso durante il 2004 (compresi quelli di tipo denial-of-service) avrebbero causato perdite comprese tra i 103 e i 126 miliardi di dollari a livello mondiale, a cui si aggiungerebbe una somma oscillante tra i 166 e i 202 miliardi derivante dagli attacchi “maligni”.